Seb & Mark: «Orgogliosi di noi»

10 VETTEL

Primo Parte da lato sporco ma parte bene e punta Hulkenberg che chiude ma non abbastanza. Alla prima curva è primo, poi non sbaglia una virgola, grande ritmo, giri record, freddamente freddo. E giusto per gradire, quando il compagno fa cenno di avvicinarsi pigia che è un piacere e s’allontana quel tanto... Per vincere sereno ed evitare che al box venga in mente di puntare su Webber.
9 WEBBER

Secondo Colpa della pole mancata altrimenti sarebbe 10 anche per lui. Ha tutto da perdere, ha il team contro, ha il motore che surriscalda, controlla Alonso, i nervi e la solitudine. Almeno fino ad Abu Dhabi dove lo sbandierato fairplay Red Bull pro Vettel, se Fernando dovesse essere terzo dietro il duo come ieri, si disintegrerà. Almeno a sentire il team principal Horner.
10 ALONSO

Terzo Se avesse fatto solo ottima gara sarebbe da 9, magari anche 8 visto l’erroraccio di sabato, giro buono, giro finale e addio prima fila. Però la sua corsa è stata talmente bella, densa, difficile, condita persino di due sorpassi complicatissimi e decisivi da meritarsi un dieci e lode e bacio accademico. Per cui la media, più o meno, fa dieci tondo. E se non avesso perso manciate di secondi dietro Hamilton e Hulkenberg...
6,5 HAMILTON

Quarto Corretto sul sorpasso subito da Alonso che lo aveva indotto all’errore. In altri tempi, con altra testa, pur di non farlo passare avrebbe fatto come Fred Flintstone negli «Antenati»: avrebbe acchiappato la macchinona con le braccia e si sarebbe messo a correre zampettando. Resta in lotta per il titolo, ha combattuto per tutta la gara con la mancanza di aderenza delle gomme. Comunque bravo. Ad Abu Dhabi resta della partita iridata.
6 BUTTON

Quinto Visto che il giorno prima ha rischiato una pistolettata, un sequestro, nella migliore delle ipotesi di essere derubato e malmenato dai banditi appostati lungo la strada che collega il circuito a San Paolo centro, ebbene: bravo Jenson.
6 SCHUMACHER

Settimo Perché il sorpasso nella prima parte di gara su Button è stato bello e coraggioso e deciso. E perché sembra resistere alla voglia matta di mollare tutto e tornare in Svizzera.
10 HULKENBERG

Ottavo Ha fatto esattamente tutto ciò che un pilota che rischia di perdere il posto, che non ha ancora un contratto per l’anno successivo, che corre per una Williams bisognosa comunque di punti deve fare quando dietro si trova una fumante carica di bisonti inferociti. Dove non poteva contenerli li ha lasciati passare (Vettel alla prima curva e Webber poco dopo); dove poteva fermarli per un po’ li ha contenuti (Alonso ed Hamilton). Punti finali dopo gara complicata, condita anche dalla solita safety car (per fortuna Liuzzi non si è fatto nulla ma il botto è stato brutto brutto).
7 MASSA

Quindicesimo Prima il giudice bontempone che lo minaccia d’arresto in caso decidesse di aiutare Alonso, poi la brutta qualifica, infine la gomma anteriore destra avvitata male al primo pit stop e conseguente nuova sosta. Insomma, un Gp tormentato. Tanto più infarcito di sportellate con colleghi vari. Alla fine, comunque, volenteroso.
1 BARRICHELLO

A 1 giro Webber butta lì per rabbia che il prossimo anno, anche dovesse vincere il titolo, potrebbe lasciare la Red Bull e Rubens si presenta davanti all’uscio del team anglo-austriaco: «Salve! Eccomi qua... dov’è la mia macchina?». Avvoltoio.
3 RED BULL

Suicida? Nonostante certi sospetti tecnici, con l’auto che ha avrebbe dovuto essere già campione anche nel mondiale piloti. Ma ora il team fa troppo il moralista.

Nel week end brasiliano, nella gestione piloti, ha privilegiato Vettel a scapito di Webber rinunciando ai sette punti della vittoria che avrebbero permesso a Mark di arrivare a un punto da Alonso. Poi, a motori spenti, ha impartito lezioni di fairplay a tutti, Ferrari in primis. Infine, a motori ancora più spenti, forse finalmente preoccupata, ha cambiato idea: «Ad Abu Dhabi basta regali alla Ferrari».

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