La conferenza stampa indetta dall'Associazione Regione Lunezia con l'intervento del suo presidente, il professor Rodolfo Marchini, ha spiegato l'ambizioso progetto di cui il sodalizio si è fatto carico nel riprendere in mano un brano di territorio padano lunense, esaltandone la continuità geografica, la memoria storica, i linguaggi. «Oggi, più che mai - ha detto il professor Marchini - diventa attuale la riproposizione di un territorio storico che presenta profonde affinità in termini di memorie e d'idiomi, proprio oggi, davanti a un dissesto idrogeologico (ma non solo) che mostra la tragedia nazionale». L'Associazione Lunezia intende fare la sua parte perseguendo progetti inediti e originali sulla base del coinvolgimento delle popolazioni e della parte più avanzata della società.
Ha preso, poi, la parola l'architetto Flavio Franceschi, che ha lanciato l'idea di un concorso internazionale per la rivalutazione della città e del paesaggio, soffermandosi, in particolare, sull'idea di urbanizzazione della montagna, «ma non si pensi - ha aggiunto - ad attività edilizie sfrenate e prive di pensiero, all'abbattimento di foreste, di boschi e di paesaggi naturali preziosi. Al contrario, si tratta di valorizzare al massimo un habitat, conoscendone le peculiarità e le potenzialità. Il concorso fa riferimento a un Progetto di Paesaggio, partendo dal concetto che la montagna e in genere il luogo isolato possano divenire luoghi abitativi all'insegna dello scambio, del raccordo e della comunicazione in generale».
È intervenuto, poi, uno studioso, il noto dantista Mirco Manuguerra, presidente del Centro Lunigiana Dantesca, il quale, mutuando il dettato culturale innovatore di Dante ha parlato del progetto in termini di «Incipit italia nova», riferendosi alla creazione della Città dell'Uomo, come premessa di modus vivendi, altro, rispetto a un'attualità drammatica come l'odierna, che presenta infelicità e corruzione ad ogni livello.
Io stessa sono intervenuta, ma in termini più propriamente politici. Al di là dell'abolizione delle inutili e costose Province, ho sottolineato che l'Associazione intende suggerire un nuovo assetto istituzionale attinente all'Italia intera, a cominciare dalla rivisitazione delle Regioni sulla base delle concezioni luneziane e dunque identità, storia delle Genti, idiomi e continuità di carattere geografico. Non mi sono infine nascosta il fatto che la creazione di Lunezia, come luogo di grande valore rasenta l'utopia, ma l'utopia, ho aggiunto, va impugnata come un solido percorso d'attuazione.
Per ultimo è intervenuto il professor Giuseppe Benelli, docente di filosofia del linguaggio all'università di Genova, il quale ha ricordato la lunga storia del territorio emiliano lunense, oggi Lunezia, le sue ricorrenze nel tempo, il suo fascino ispiratore, la generosità di quanti vi si sono dedicati e il raffinato intelletto che ha razionalmente motivato tutti coloro che si sono fatti promotori (anche presso le istituzioni) dell'esemplarità luneziana.
La conferenza stampa si è chiusa con la comunicazione del proposito, a breve, di un grande Convegno sostanziato da nomi di fama, in grado di scandagliare ogni comparto luneziano, dalla salvaguardia dell'habitat, ai temi del lavoro, alla promozione della cultura in ogni suo aspetto e a uno sviluppo economico attinente, contenuto e autosufficiente
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