Secondo round decisivo in 6 Province e 88 Comuni Chi vince governa 5 anni

Alle 8 suona il gong. Inizia il secondo round che determinerà i vincitori delle sfide per la presidenza di 6 Province (Trieste, Vercelli, Mantova, Pavia, Macerata e Reggio Calabria) e di 88 Comuni, tra cui 13 capoluoghi: Milano e Napoli, ma anche Novara, Varese, Grosseto, Rovigo, Pordenone, Trieste, Rimini, Cagliari, Iglesias, Cosenza e Crotone. Occhio, perché chi vince governa per 5 anni. Lo sanno bene gli sfidanti di quella che è la piazza principale di questa tornata, Milano, dove ancora ieri sono volate scintille tra Moratti e Pisapia, con la prima che contestava al candidato del centrosinistra di aver violato il silenzio elettorale (con dichiarazioni in ricordo di Walter Tobagi) e quest’ultimo che rimpallava l’accusa al sindaco per aver visitato «luoghi pubblici».
PROVA D’APPELLO
Escluse le regioni a Statuto speciale, in questa tornata di Amministrative sono chiamati alle urne oltre 5,5 milioni di italiani distribuiti in 4.606 sezioni. Ricordiamo allora che si vota dalle 8 alle 22 di oggi e dalle 7 alle 15 di domani; al ballottaggio si sceglie solo tra due candidati sindaco (scheda azzurra) o presidenti di Provincia (scheda gialla) ponendo la croce sul nome e cognome del candidato. È possibile anche tracciare la «x» sul simbolo a sostegno del candidato, ma attenzione, purché risulti chiara l’intenzione di voto per uno dei due contendenti al ballottaggio. Assolutamente escluso, in questa fase, il voto disgiunto: la scheda verrebbe annullata.
VERDETTI PESANTI
Il momento della verità, ovvero lo scrutinio, avrà inizio domani stesso dopo la chiusura dei seggi. I verdetti saranno diffusi in tempo reale sul sito del Viminale www.interno.it e su quelli ufficiali delle Regioni autonome. A livello nazionale, i ballottaggi ci daranno il quadro definitivo della geografia politica italiana. Per quanto riguarda le 11 Province al voto, si partiva da 7 a 4 per il centrosinistra; al primo turno era finita 3 a 2 per i «rossi», ma con Campobasso strappata dal centrodestra grazie al successo di Riccardo De Matteis. Nei 30 Comuni capoluogo invece era 20 a 10 per le sinistre. E il bilancio di due settimane fa era più o meno sulla stessa lunghezza d’onda: 13 a 4 per il centrosinistra.
SICILIA IN «RITARDO»
Un capitolo a parte merita la Sicilia, dove oggi e domani 460mila cittadini votano al primo turno alle Comunali in 27 centri (i maggiori sono Vittoria, Bagheria, Canicattì, Favara, Lentini e Noto) e per la Provincia di Ragusa. Un appuntamento di cui si è parlato poco finora.

Qui i candidati sono tre: Sergio Guastella (Pd, Idv, Sel, Donne per Ragusa e Movimento città) sfida Salvatore Battaglia (Battaglia sindaco, Mpa e Voto ibleo) e Nello Dipasquale, sostenuto - fatto particolare - da Pdl, Fli e Udc contemporaneamente (oltre a Forza del Sud, Dipasquale sindaco, Ragusa grande di nuovo, Partito repubblicano-Ragusa soprattutto, Sicilia vera e Pid).

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