Sedici campi di calcio in parrocchie e oratori per vincere il disagio

Una nobile azione contro il degrado: otto campi da calcio in otto zone periferiche di Milano e Novara costruiti nel 2008 e altrettanti che vedranno la luce nel 2009. Sono i risultati dell’iniziativa «Un campo nel cortile» che ha visto collaborare tre fondazioni (Cariplo, De Agostini e Magnoni), una banca per il non-profit (Banca Prossima) e le parrocchie delle due città, Milano e Novara.
L’idea, hanno spiegato i protagonisti del progetto nel quale sono stati investiti due milioni di euro, è stata quella di dotare alcune zone ai margini della città, dove le occasioni di divertimento per i ragazzi sono poche e i rischi tanti, di un campetto di calcio che, grazie alla forza gravitazionale del pallone, dovrebbe attrarre i giovani offrendo quelle occasioni di divertimento e crescita che lo sport sa dare.
I campi da calcio, costruiti all’interno delle parrocchie, nelle ore del giorno saranno a disposizione dei giovani e la sera verranno affittati agli adulti anche attraverso un apposito sito internet: uncamponelcortile.it. «La nostra Fondazione - ha spiegato il banchiere Ruggero Magnoni - vuole sviluppare iniziative di filantropia sostenibile con un impatto sociale positivo sul territorio ma in grado di generare dall’interno risorse per essere sostenibili nel tempo e non dover così ricorrere all’assistenza».
Gli introiti per le parrocchie, ha spiegato Magnoni, «sono di 10-15mila euro all’anno e permettono di ripagare il progetto in circa 3 anni». Ai contributi a fondo perduto si sono poi affiancati i finanziamenti di Banca Prossima. E anche l’amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, ha dato la disponibilità della Fondazione Milan per supportare in futuro iniziative simili.
I campi sono stati costruiti in alcune parrocchie di periferia così, ha sottolineato don Enzo Barbante dell’Arcidiocesi di Milano, da «allargare le occasioni di azione e contatto» con un ambiente protetto ma «aperto», che ormai non ha come soli destinatari persone «che professano la religione cristiana».
Uno dei risultati ottenuti nella parrocchia di Baranzate (Milano), ha infatti messo in luce il parroco Don Paolo Steffano, è stato quello di «abbassare la soglia della paura. Ci sono gruppi di albanesi, senegalesi, marocchini, italiani che ora giocano insieme e questo permette loro di conoscersi e superare la diffidenza».
Anche per il milanista Clarence Seedorf, autore in Olanda di un progetto simile attraverso la sua fondazione «l’aspetto dell’integrazione è molto importante.

È fondamentale poter partecipare tutti e condividere un unico obiettivo. È un esempio da portare avanti». I campi creati sono stati 6 a Milano (di cui uno a Baranzate, uno a Cesano Boscone, uno a Melzo e uno a Bresso) e 2 a Novara. Entro fine 2009 si andrà al raddoppio.

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