Un festival che segue i tempi e le scansioni di unopera, quindi fatto di atti, intermezzi e ouverture. È il Festival Umberto Giordano, alla decima edizione, nella Baveno che fu meta di compositori e interpreti di rango, da Giordano, appunto, a Gianadrea Gavazzeni. Giordano è stato un nome di riferimento del melodramma nostrano a cavallo fra Otto e Novecento, tenuto in gran conto dallo stesso Verdi che elesse proprio lhotel, il Grand Hotel et de Milan, della moglie di Giordano a residenza milanese. A Baveno oggi (ore 21.15) si rispolvera unoperina piuttosto trascurata, un «Intermezzo in un atto». È il Segreto di Susanna di Wolf Ferrari, coetaneo di Giordano, che fruga fra le vicende demancipazione femminile care a Goldoni, immergendole nella contemporaneità. Siamo nei primi del Novecento, epoca in cui la sigaretta fa tanto donna fatale e trasgressiva. Proprio il fumo è il segreto di Susanna che però verrà colta in fragrante dal novello sposo pronto a perdonarla, anzi risollevato al pensiero che lodor di tabacco non è il frutto di frequentazioni adultere. Un Intermezzo tutto giocato sulla levità della vicenda e di toni musicali che chiariscono lattrazione esercitata dal Settecento di Mozart su Wolf Ferrari. Unopera rimessa in campo dallensemble cameristico dellOrchestra sinfonica di Savona, da Nicoletta Baù nei panni della Contessa Susanna e Andrea Zese in quelli del Conte. Abiti di scena di Gianfranco Ferré, scene e costumi di Gianni Ravelli, la regia è di Paolo Castagna, dirige Paolo Vaglieri.
Primo Novecento operistico dellitalo tedesco Wolf Ferrari che proietta il Festival verso lappuntamento di domani, (ore 21.15), nella chiesa di San Carlo a Feriolo, legato alle suggestioni di Francia.
«Il segreto di Susanna» Operina di Wolf Ferrari
Sul palco Nicoletta Baù e Andrea Zese, abiti di scena di Gianfranco Ferré
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