Pier Augusto Stagi
da Lorient
Oggi un bel volo, dalla Bretagna verso Bordeaux, dove domani la corsa riprenderà il suo cammino verso Dax: verso i Pirenei. Giorno di riposo oggi, il primo, per una corsa che non scuote gli animi e non incatena il cuore; fatica a decollare, con mezze figure. Ma il Tour è il Tour dicono - che tutto rende grande e tutto ingigantisce.
Anche gli scandali, purtroppo. Perché da queste parti nulla può passare sotto silenzio, anche se quando vogliono i francesi faticano a ricordare. Come per la vicenda di Sergei Gonchar, che a 36 anni ha provato lebbrezza di una vittoria di tappa e la gioia di una maglia gialla. Nel 99 il corridore ucraino era ancora Gonchar, perché non gli avevano ancora sbagliato i documenti, e in un Giro di Svizzera fu rispedito a casa con lematocrito sballato e per questo fu escluso lui, con tutta la sua squadra, dal Tour. Oggi Gonchar probabilmente è unaltra persona, e si porta questa piccolissima macchia come tanti altri corridori, ma della T-Mobile che fa pulizia e decide di licenziare Rudy Pévènage, per il presunto coinvolgimento nello scandalo doping spagnolo (che è costata la sospensione anche a Ullrich e Sivilla) fa specie vedere sei dei sette rimasti in corsa nelle prime sedici posizioni.
In attesa di sapere e con il fiato sospeso cè pure il nostro Ivan Basso. In settimana dallUci dovrebbe arrivare una memoria molto dettagliata. «Io auspico tempi brevi e soprattutto una giustizia giusta», dice Renato Di Rocco, presidente della Federciclismo, che con Alcide Cerato, presidente del Consiglio del ciclismo Professionistico (ex Lega) e Amedeo Colombo, presidente dei corridori italiani, ha incontrato nei giorni scorsi il corridore e il legale Massimo Martelli. «Non posso anticipare nulla ha detto Di Rocco - ma spero che questa brutta vicenda si risolva al meglio. Se non sopraggiungeranno altri elementi dallUci, ho limpressione che la mia non sia solo una speranza...».
LUnione Ciclistica Internazionale, intanto, passa al contrattacco. Nellocchio del ciclone adesso cè finito il presidente della Federazione francese, Jean Pitallier.
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