La qualità della vita a Milano è migliorata, ma la sensazione di disagio e difficoltà delle famiglie è sempre più forte: è questa la situazione contraddittoria fotografata dallultimo rapporto, relativo al 2007, dellOsservatorio di Megliomilano, associazione che da 18 anni si occupa di monitorare la qualità della vita nel capoluogo lombardo.
I diversi indicatori presi ad esame per giudicare la situazione presentano infatti dati in miglioramento nellultimo anno rispetto a quello precedente, in una città che però complessivamente perde oltre 4500 residenti, vede aumentare i lavoratori pendolari - 430mila - e ha una popolazione composta per un terzo da anziani.
Nel settore del lavoro, aumenta loccupazione, con 71 persone attive ogni 100, e diminuiscono del 38 per cento i fallimenti, 452 in tutto. E le imprese con un titolare straniero sono in aumento: più di 12mila.
Segno positivo anche per la salute, con la diminuzione dei ricoveri (375mila, 6600 in meno) degli aborti (4334, oltre 430 meno in un anno) e dei suicidi (97 nel 2007 e 125 nel 2006).
Accanto a tutto questo però, il 2007 registra il crollo dellistruzione, col netto calo di frequenza delle scuole civiche (da 19.208 a 14.871) e la perdita di iscritti negli atenei milanesi (187.818, 3% in meno rispetto al 2006). Cè poi laumento degli infortuni sul lavoro (53.245), lincremento dei malati per tumore (4640 contro i 4567 del 2006), malattie dellapparato circolatorio e dellapparato respiratorio. Peggiora anche il benessere familiare (28987 euro, circa 450 in meno in un anno), e crescono i divorzi, quasi 6 al giorno, e aumentano i matrimoni civili, quasi 7 al giorno contro i 4 religiosi. Negativi rimangono i dati riguardanti lo smog.
«I miglioramenti non sono ancora sufficienti - ha commentato lassessore alla Casa del Comune, Giovanni Verga -. Sono necessarie delle politiche condivise per lo sviluppo della città, che rimane indietro rispetto ad altre città europee, come Barcellona, Londra e Bruxelles. Centrale nel rilancio di Milano sarà lExpo.
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