Marco Ferrera
C'è anche un 7-1 tra i precedenti di Inter-Sampdoria al «Meazza»: era il 25 marzo 1956 e la formazione blucerchiata andò incontro alla più sonora batosta della sua storia, eguagliata nel gennaio 1961 da un identico punteggio inflitto dall'Udinese.
Resterà nella storia è l'ultimo confronto tra le due squadre, quello del 9 gennaio2005: la rete di Tonetto in chiusura di prima frazione fece sognare a lungo la Gradinata Sud trasferitasi in terra lombarda, sogno che parve diventare realtà quando, al 40' della ripresa, Kutuzov realizzò il raddoppio dopo un magistrale contropiede. Iniziò a sfollare parte dell'esigente platea meneghina e quando Martins, allo scadere dei novanta minuti, infilò Antonioli l'acuto del nigeriano non parve compromettere una vittoria ormai scritta. Ed invece da quel momento iniziarono 6 minuti da incubo, al terzo dei quali «Bobone» Vieri segnò la rete dell'incredibile pareggio, con la banda Mancini a festeggiare un pari insperato: ma non era finita. All'ultimo dei secondi di recupero il «Chino» Recoba inventava dai 25 metri una rasoiata che inchiodava Antonioli, la Sampdoria e tutta la tifoseria, tra l'esultanza irrefrenabile dei nerazzurri e del tecnico Roberto Mancini, ex bandiera della Samp e da allora meno amato da gran parte della gente blucerchiata.
Il pallone racconta che il 9/1/1972, quando non c'erano le pay-tv, le emozioni o si vivevano sul campo o si trepidava all'ascolto di novantesimo minuto, che si collegava all'inizio dei secondi tempi. E sul punteggio di 4-2 ad un quarto d'ora dal termine molti tra coloro che ascoltavano le mitiche voci di Bortoluzzi, Ameri, Ciotti e Provenzali spensero il transistor: nessuno poteva immaginare che gli allora campioni d'Italia, con giocatori del calibro di Facchetti, Burgnich, Mazzola, Corso e Boninsegna , avrebbero consentito una rimonta dei liguri. Ed invece, grazie ad una rete di Marcello Lippi e ad un rigore a quattro minuti dalla fine trasformato con la consueta freddezza da Luisito Suarez, grande ex della grande Inter di Helenio Herrera ed Angelo Moratti e miglior centrocampista europeo degli anni 60, arrivò l'incredibile 4-4. Gli eroi di San Siro, dall1 all'11, rimarranno impressi nella memoria: Battara, Sabadini, Sabatini, Boni, Negrisolo, Lippi, Casone, Lodetti, Cristin, Suarez, Fotia.
Quando la Samp targata Paolo Mantovani tornò nella massima serie dopo cinque stagioni in cadetteria (settembre 1982), si impose nella seconda giornata alla Scala del calcio grazie agli acuti di Trevor Francis e di un giovanissimo Roberto Mancini, intervallati dal gol di Hansi Muller, e si ripeté un anno dopo con una doppietta dello «striker» britannico, che fece impazzire Collovati e compagni e segnò uno straordinario gol decisivo che diventò una sigla televisiva (di Graziano Bini la rete del temporaneo pari nerazzurro).
Ma la vittoria che suggellò il trionfale campionato 1990-91, quella che permise alla Samp di fregiarsi dello scudetto, fu quella del 5 maggio 1991, quando Dossena e Vialli regalarono ad oltre diecimila tifosi ebbri di gioia e felicità un trionfo indimenticabile, in una partita vietata ai deboli di cuore, con Pagliuca determinante nel parare un rigore di Matthaeus sullo 0-0: e dopo quindici giorni arrivò la matematica certezza del titolo, grazie ai due punti ottenuti a Marassi contro il Lecce. Pagliuca, Mannini, Invernizzi, Pari, Vierchowod, Pellegrini, Lombardo, Cerezo, Vialli, (Lanna dall'83'), Mancini, Dossena (dall'87' Ivano Bonetti) , questi i campioni, guidati dalla panchina dal grande Vujadin Boskov.
Il 10 aprile 1996 decise una doppietta di un altro grande protagonista di quell'annata, Enrico Chiesa e la stagione successiva, il 15 Dicembre dello stesso anno, arrivò quello che rimane l'ultimo successo a Milano nerazzurra: un pirotecnico 4-3 con vantaggio siglato da Montella in avvio, pareggio di Nicola Berti e sorpasso dell'ex Marco Branca in finale di tempo, con nuovo pareggio dell'aeroplanino in avvio di ripresa, subito replicato dal 3-2 di Branca. Ma negli ultimi cinque minuti di un'altra incredibile partita, a testimonianza di uno spettacolo che tra queste due formazioni raramente è mancato, arrivarono il pari di Franceschetti ed il sorpasso di
indovinate chi? Sì proprio lui, Roberto Mancini, che all'89' fissò il risultato (l'arbitro era Trentalange di Torino
).
Bilancio nettamente favorevole ai padroni di casa, con 30 vittorie, 12 pareggi e 7 successi blucerchiati: a Novellino ed i suoi ragazzi cercare l'ottava meraviglia.
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