Roma. Piove sul bagnato in casa del rugby azzurro. Il ct Brunel, dopo lamarezza per la vittoria gettata al vento contro lInghilterra, dovrà fare i conti con gli infortuni. Uno, in particolare, piuttosto pesante, perchè mette ko uno dei piloni (in tutti i sensi) della nostra nazionale, ovvero Martin Castrogiovanni, uscito malconcio poco dopo la mezzora della partita di sabato allOlimpico. Lo sfortunato gigante italo-argentino «è stato sottoposto a tac ieri pomeriggio a seguito di un trauma emitoracico ripotarto nel corso del match contro lInghilterra», così si legge infatti sul sito della federugby. Gli esami «hanno evidenziato la frattura scomposta della settima costola destra e il giocatore dovrà osservare un periodo di riposo. I tempi di recupero sono stimati in trenta-quaranta giorni», così conclude il comunicato.
Tradotto: Martin dice addio al Sei Nazioni (che si chiuderà il 17 marzo sempre allOlimpico con la Scozia) e ora Jacques Brunel, che già non dispone di una rosa molto vasta, dovrà fare i salti mortali per sostituirlo. Si era già capito che poteva trattarsi di qualcosa di grave: al momento dellinfortunio, la smorfia dipinta sul volto di Castro aveva fatto presagire che non si poteva trattare di una semplice contusione.
Guai molto più seri, invece, per lex fuoriclasse degli All Blacks Jonah Lomu, uno dei più famosi giocatori della storia del rugby, che da tempo non è in buone condizioni di salute e che ha bisogno di un nuovo trapianto del rene, mentre, dal settembre scorso, ha perso trenta chili. A rivelarlo è lo stesso Lomu in unintervista al settimanale neozelandese Womans Weekly. Lomu, che con la maglia della sua nazionale ha segnato 37 mete in 63 test-match giocati tra il 1994 ed il 2002, soffre da anni di una rara forma di nefrite, per la quale otto anni fa si era già reso necessario il trapianto di un rene.
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