Il "sei rosso" contro la strage delle bocciature

Scuole medie. I prof hanno fatto ricorso alla sufficienza "politica" sul tabellone dei voti per salvare gli studenti più scarsi. Gli alunni stranieri non ammessi all’esame di terza sono il 10 per cento. Dutto: "Aiutare a recuperare le carenze"

L’anno scolastico è alle ultime battute. Gli allievi di molte scuole milanesi, in particolare delle elementari, sono già in vacanza. E dopo le lezioni, gli esami, a cominciare dalle medie inferiori dove gli alunni di terza classe saranno chiamati a sostenere le prove già dal prossimo lunedì 15 giugno. Con una novità fondamentale: per essere ammessi agli esami il regolamento sulla valutazione (peraltro non ancora entrato in vigore perché ancora non pubblicato sulla gazzetta ufficiale) prevede la sufficienza in tutte le materie.
Gli scrutini di ammissione sono al termine, ma i criteri adottati sembrano quelli vecchi. Le nuove norme miravano a instaurare criteri di maggior severità, destinati quindi a determinare maggior selezione. In realtà sembra che stia avvenendo proprio il contrario. Paolo Cosulich, portavoce dell’Andis, l’associazione dei dirigenti scolastici, quindi un osservatorio privilegiato per capire che cosa sta succedendo, dice: «Da quel che ci risulta le bocciature quest’anno sono in diminuzione. Sono poche le scuole dove i consigli di classe si sono sentiti autorizzati a usare la mano pesante». Aggiunge Francesca Lavizzari, una delle dirigenti scolastiche più esperte: «Se avessimo dovuto applicare la norma dell’ammissione solo degli studenti sufficienti in tutte le discipline, saremmo andati incontro a una strage senza precedenti. Oltretutto con rischio di far pagare agli stessi studenti colpe che non sono certo loro». Come rimediano i docenti in sede di scrutino le insufficienze dei loro allievi? Con il cosiddetto sei rosso o sei politico, sistema subito ricusato dallo stesso ministro Gelmini anche attraverso una nota dello scorso 8 giugno a firma del direttore generale Mario Dutto in cui si legge testualmente: «È del tutto improprio il riferimento al sei rosso, dicitura utilizzata solo in passato nella scuola secondaria di secondo grado e collegata al recupero del debito scolastico». Dutto precisa: «Ciò non esclude che la scuola, nell’ambito della propria autonomia, possa programmare, rispetto agli alunni per i quali siano emerse carenze, tutti gli interventi didattici e formativi opportuni per il recupero di tali carenze, sin dalla fase di avvio del successivo anno scolastico».
Una posizione che Loredana Leoni, responsabile dell’Andis, ha così commentato: «Dutto, che stimiamo, non ha potuto che scegliere una strada gattopardesca, costringendoci però a rivedere scelte, decisioni e soprattutto a interrompere cammini che sono stati intrapresi, malgrado la difficile situazione». Sta di fatto che bocciato il sei rosso l’atteggiamento dei docenti non è mutato. «Abbiamo usato un altro colore per indicare il sei d’ammissione per gli allievi insufficienti», dice Francesca Lavizzari.

«Ogni scuola – conclude Paolo Cosulich – si regola a suo modo, ma la sostanza è che i criteri di ammissione sono rimasti quelli di una volta. Anche perché non possiamo applicare un regolamento che non è ancora in vigore».

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