Sono più di cento gli automobilisti, tutti cittadini di Segrate, multati per essere passati con il rosso dopo essere stati fotografati dai cosiddetti «semafori intelligenti» e che saranno parti civili nelludienza preliminare a carico di 33 persone, tra cui una quindicina di comandanti della polizia locale, alcuni sindaci di piccoli centri e altri funzionari pubblici. Gli imputati, per i quali il pm di Milano Alfredo Robledo ha chiesto il rinvio a giudizio, sono accusati di aver «pilotato» le gare dappalto per piazzare i T-red, meglio conosciuti come i «vampiri rossi», sulle strade di 35 piccoli e medi Comuni sparsi in tutta Italia.
Il gup di Milano, oltre a quella dei cittadini, ha accolto la richiesta di costituzione di parte civile presentata dal Codacons e dal Comune di Seveso. È stata respinta invece la richiesta di Cria, la società produttrice dei T-red, e dei cittadini di Spino dAdda e di Paullo, nel tentativo di ottenere il risarcimento dei danni per le multe irregolari ricevute. «La volontà del sistema era solo quella di fare cassa e di consentire maggiori introiti al Comune», ha spiegato in aula lavvocato Francesca Fuso, che rappresenta i cittadini di Segrate multati, dai quali sono partite le prime denunce. Tra gli imputati cè proprio il sindaco di Segrate, Adriano Alessandrini.
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