Economia

Sempre più russo il futuro di Finmeccanica

Di nuovi accordi e di telecomunicazioni parleranno Berlusconi e Putin nel prossimo incontro del 28-30 agosto

Sempre più russo il futuro di Finmeccanica

Andrea Nativi

da Milano

C’è davvero la Russia nel futuro di Finmeccanica. Lo ha detto il numero uno della società, Pier Francesco Guarguaglini, a margine del meeting di Rimini, dopo aver confermato l’utile atteso per il 2005 di oltre 360 milioni. Guarguaglini ha anzi dichiarato che le prospettive di cooperazione della sua società con le aziende russe saranno nell’agenda dell’incontro tra Vladimir Putin e Silvio Berlusconi. Berlusconi sarà ospite dal 28 al 30 agosto del presidente russo nella sua dacia a Soci. E l’intervento attivo di Putin è indispensabile per dare concretezza alle diverse iniziative che Finmeccanica ha già avviato. Ad esempio la decisione di acquistare una quota superiore al 25% nel capitale della Scac, il braccio civile di Sukhoi, richiede un accordo esplicito tra i due governi che consenta di derogare alle legislazione russa, che fissa il limite del 25%, senza riconoscere poi tutele agli investimenti inferiori a questa soglia. Un secondo nodo da sciogliere riguarda la collaborazione tra Alenia Aeronautica, Aermacchi e Irkut nel settore dei velivoli senza pilota da osservazione e combattimento: sono i due ministeri della Difesa a fissare i limiti e quindi a riempire di contenuto l’intesa.
A Finmeccanica, attraverso Selex Communications, preme anche il settore delle tlc, in particolare quelle protette che sfruttano il sistema Tetra, ideale per forze di polizia ed enti e corpi governativi. Una joint venture con una società russa è già operativa, ma per poter aggredire un mercato stimato in 2 miliardi serve l’approvazione del Cremlino. Non c’è poi solo Tetra: il business comunicazioni fa gola a molti perché complessivamente rappresenta una torta da 9 miliardi. Ci sono anche opportunità nel campo del segnalamento ferroviario, per Ansaldo Signal, dell’automazione, per Elsag, dei veicoli spaziali, con Alcatel Alenia Space, per i sistemi radar di Selex Sistemi Integrati, sia militari sia civili. Si parla anche di montare apparati elettronici italiani sulle navi da guerra che la Russia vende all’estero. Salvaguardando naturalmente le tecnologie più delicate. AgustaWestland poi vorrebbe meno restrizioni protezionistiche sugli acquisti e l’impiego di elicotteri civili da parte dei clienti russi. Selex Sensors sta esplorando la possibilità di acquistare in Russia componentistica elettronica di gamma alta e vorrebbe piazzare i propri apparati su aerei civili e magari militari.
La Russia rappresenta un enorme mercato, stimolato da una economia che galoppa al 6% l’anno, ma le porte di accesso sono strettissime. Per questo l’intervento politico è indispensabile. Ma Finmeccanica non trascura le opzioni in occidente: Guarguaglini ha confermato che la società partecipa alla due diligence per l’acquisizione delle attività tedesche nel campo delle armi subacquee, finite in mano a Bae Systems dopo la spartizione di Atlas con Rheinmetall.

In pista ci sono anche Thales, Eads e i cantieri Thyssen-Hdw.

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