Il Senatur e i "fucili" Berlusconi frena: "Ministro? Dipende"

Il Pd contro le affermazioni del leader leghista che si vuole il ministero delle Riforme. Veltroni: "Incompatibile con gli inarichi di governo". Il Cavaliere: "Non mi ha chiesto niente"

Il Senatur e i "fucili" 
Berlusconi frena: 
"Ministro? Dipende"

Roma - Padani coi fucili in mano. Pronti a difendere con la forza il proprio voto. E' questo il messaggio passato dal Senatùr: "Se necessario, per fermare i romani che hanno stampato queste schede elettorali che sono una vera porcata e non permettono di votare con semplicità e chiarezza, potremmo anche imbracciare i fucili". E poi ancora, giusto per scacciare l'ipotesi di un ritorno del centrosinistra al soglio di Palazzo Chigi: "Non voglia il cielo che domani dobbiamo trovarci a cacciare la canaglia romana coi fucili in mano".

Esplode la polemica Nel settembre 2007 il leader del Carroccio era stato altrettanto franco con i propri elettori. "Lombardi e veneti sono pronti: la libertà va conquistata, anche con il fucile", aveva detto. Poi, dopo tre giorni, aveva precisato: "Ho 10 milioni di lombardi e veneti pronti a lottare per la libertà". Polemiche infinite. Oggi, a una settimana dal voto, gli attacchi del centrosinistra hanno obbligato il Senatùr a chiarire e a rimisurare le proprie parole. Il titolare della farnesina parla di parole "allarmanti" e "indegne": "Si tratta di una manifestazione di mancanza di cultura democratica che deve preoccupare tutti i cittadini". "Roma è sotto una sfida e una minaccia - attacca anche il vicepremier Francesco Rutelli - colui che si candida a fare il ministro delle Riforme la definisce canaglia". Secondo il leader socialista, Enrico Boselli, Bossi dovrebbe "sparare all’autore del porcellum, ovvero il suo collega di partito Calderoli".

Il nodo delle Riforme Il leader del Carroccio non si cura tuttavia delle polemiche strumentalizzate dal centrosinistra e guarda già al dopo-elezioni. "Vincere le elezioni e prendere un sacco di voti per portare a casa il federalismo fiscale", spiega Bossi annunciando che vorrebbe il federalismo fiscale "entro un paio di mesi, quindi prima dell’estate". Per quanto riguarda le riforme costituzionali, Bossi sottolinea che "con le opposizioni bisogna discutere prima di tutto nella commissione in Parlamento. Ed è proprio in commissione che si deve trattare con tutti per realizzare le riforme". Il Senatùr conferma, infine, che potrebbe diventare ministro delle Riforme: "Così mi chiedono". Una "candidatura" che, però, il leader del Pdl, Silvio Berlusconi, ha liquidato in fretta: "A me non ha chiesto niente nessuno e poi le condizioni di salute sono quelle che sono...". Non solo. Il leader azzurro ha frenato anche la chiamata alle armi: "Questo linguaggio Bossi l’ha sempre usato, Bossi ha avuto quello che ha avuto e si esprime per slogan. Quante volte ha parlato di fucili? I fucili non ci sono. Per lui imbracciare i fucili vuol dire fare una battaglia politica forte sulle schede".

Il Senatùr ritratta "Io sto benissimo! E fare il ministro è il mio ultimo pensiero, non lo bramo. Se me lo chiedono, lo faccio". E' un Bossi allegro quello che commenta le frasi di Berlusconi a proposito delle sue possibilità di diventare ministro e del suo stato di salute. "Io sto benissimo - dice Bossi - io sono uno che viene dalla strada, poi, e quindi non è un problema essere ministro. Se me lo chiedono...". "Nella Lega - aggiunge - ci sono tanti che possono fare il ministro. Ma poi soprattutto è importante una cosa: io ho creato la Lega per fare il federalismo e per la libertà della Padania e non certo perchè ambissi a qualche carica". Ma quella battuta di Berlusconi sulla salute? "Eh - ride Bossi -, io sto molto bene e poi vale sempre il detto che chi dice che non stai bene ti allunga la vita!".

Veltroni: "Bossi incompatibile" All'autoproclamazione per il ministero delle Riforme risponde immediatamente il candidato democratico, Walter Veltroni condannando le dichiarazioni fatte ieri dal leader della Lega.

"È una gigantesca presa in giro della sua gente - spiega - sono vent’anni che dice che spaccano tutto, che faranno la rivoluzione, sono vent’anni che quelle persone in buona fede applaudono ai suoi proclami, ma poi loro il martedì vanno a Roma nei ristoranti delle carogne romane. Perciò, o le sue parole sono una presa in giro, oppure Bossi è incompatibile con le responsabilità di Governo".

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