«Mi hanno buttato a terra e ammanettato davanti a tanti bambini e a mio figlio. Se fossi stato un italiano, non si sarebbero comportati così». Diop Moussa, 43 anni, senegalese che lavora in una ditta plastica, a Milano da quasi vent’anni e da 10 sposato con un’italiana, accusa di razzismo i vigili. Che respingono al mittente. Il fatto: ieri Moussa, che ha un regolare permesso di soggiorno (anche se alle spalle un foglio di via ormai decaduto), stava accompagnando alla scuola elementare di via Mantegna il figlio di 6 anni. Il bimbo era in piedi sul sedile anteriore, senza cintura di sicurezza, e in via Fauchè due vigili hanno dato l’alt per violazione al codice della strada. L’uomo ha proseguito, ma è stato bloccato poco più avanti in piazza Gerusalemme da altri due ghisa impegnati al controllo della viabilità. Lo straniero ha rifiutato di consegnare il libretto di circolazione, «c’è stato un malinteso, non ho visto l’alt, fatemi prima accompagnare il figlio in classe». Quando gli sono cadute le chiavi, la vigilessa le ha raccolte. Per recuperarle, l’uomo avrebbe fatto un tira e molla e sono intervenuti gli altri tre ghisa e due che erano con l’auto di pattuglia. Lo hanno immobilizzato, ammanettato e portato al comando. I genitori presenti, scandalizzati dalla reazione dei vigili, hanno protestato al comando e nel pomeriggio hanno fatto un mini-presidio. L’avvocato di Moussa, Sonia Canevisio, presenterà un esposto «per fare chiarezza». Ma «non ci sono stati insulti razzisti e nessuna aggressione, l’unico contatto quando il mio assistito è stato ammanettato», precisa. Moussa però racconta un precedente: «Una settimana fa avevo discusso con un ghisa, mi aveva detto di scendere dalla bicicletta sulle strisce pedonali, ma avevo il bimbo e ci ho messo qualche momento. “Lo capisci l’italiano?” mi ha detto in malomodo. Abbiamo discusso, non ammetto quel tono, ma in cambio mi ha dato una multa e ho protestato al comando. Dopo quell’episodio mi stavano “addosso”. E non si sono preoccupati di portarmi via come un criminale mentre mio figlio era solo in mezzo alla strada e piangeva».
Contro Diop è aperta un’indagine per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. La vigilessa è stata medicata e ha una lesione alla mano destra, con 5 giorni di prognosi, un altro ghisa in prognosi 7 giorni. Ma anche Diop ieri sera è andato al pronto soccorso e presenterà denuncia. Per Daniele Vincini del Sulpm «è stata una normale operazione di polizia, gli agenti si sarebbero comportati così anche con un italiano.
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