Andrea Fontana
Un Bernacca tecnologico per prevedere l'inquinamento dell'aria milanese con 48 ore di anticipo. Dai primi mesi del 2006, sarà un apparecchio Sodar, una sorta di radar che emette onde acustiche, installato in piazza Duomo a scrutare nel futuro a breve termine lo stato di salute di ciò che respiriamo e a lanciare l'allarme quando le soglie di impurità verranno sfondate. «Entro gennaio o febbraio dovremmo inaugurare questa sentinella dell'aria - conferma l'assessore all'ambiente Domenico Zampaglione -. Uno strumento che ci consentirà di fare previsioni sul livello di concentrazione delle polveri sottili: sulle 24 ore ha una precisione elevatissima».
La sentinella, già testata e tarata, promette anche di avere l'ultima parola sulla questione traffico: conoscendo in anticipo le condizioni dell'aria si potrà organizzare di conseguenza la gestione del flusso di automobili in entrata e in uscita dalla città. «Questo strumento ci consentirà di gestire la mobilità a Milano - spiega l'assessore - sfruttando le informazioni sull'inquinamento e utilizzando i semafori intelligenti per regolare il traffico».
Ma il Sodar che conosce il futuro non sarà l'unica arma per cercare di riportare le polveri sottili, le cosiddette Pm 10 o particolato fine, al di sotto del valore limite annuale di 41,6 microgrammi per metro cubo di aria: soglia alla quale Milano si è avvicinata già molto lo scorso anno con un 43 contro il 46 medio del 2003. Palazzo Marino sta innanzi tutto completando la messa in pensione delle caldaie non a gasolio o metano. «Ci sono ancora una ventina di impianti a olio combustibile da oltre duecento che erano solo qualche anno fa, mentre delle 70-75 caldaie a carbone ne sono rimaste solo una decina» sottolinea Zampaglione intervenendo all'Università Bicocca ad un convegno sull'inquinamento urbano.
Sulle caldaie è pronta una nuova iniziativa che Comune e Regione definiranno a braccetto entro fine anno. Un progetto per incentivare la sostituzione degli impianti obsoleti con altri meno inquinanti che ridurrebbero i consumi del 20-25 per cento. «Vogliamo che sia un'operazione a costo zero - chiarisce l'assessore all'ambiente -. Una sorta di mutuo, con un istituto di credito, attraverso cui un privato o un condominio sostituisce la caldaia finanziandola con i soldi risparmiati dal minor consumo». Quanti impianti potrebbero essere coinvolti? «Direi diverse decine di migliaia, ma non ci sono limiti definiti, visto che si tratta di permettere l'accesso ad un finanziamento a certe condizioni» interviene l'assessore regionale Domenico Zambetti, aggiungendo che la Regione valuterà se stanziare un contributo per il pagamento degli interessi sul prestito.
Un'operazione che si aggiunge al piano quinquennale per la qualità dell'aria già presentato da Zambetti e che prevede un investimento di 550 milioni di euro.
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