Cronaca locale

Senza l’accordo An era pronta al «ribaltone»

Senza intesa, avrebbe proposto di mollare la Lega e un patto di desistenza con la Margherita per non andare al voto

Una «proposta da mettere in campo» nel caso non si fosse trovata ad Arcore una soluzione definitiva alla crisi politica in Regione. Ce l’aveva bella e pronta An, e Ignazio La Russa - al termine della riunione del gruppo regionale convocata in mattinata - l’aveva annunciata, seppur in maniera molto sibillina e senza addentrarsi in particolari. «Abbiamo esaminato la situazione - ha detto - e deciso di restare ancora per poco alla finestra, ma se entro un paio di giorni non si troverà una soluzione, allora abbiamo pronta una nostra proposta e avvieremo la mediazione».
Il tutto specificando che An «è solidale col governatore Formigoni». Secondo le prime indiscrezioni, la «proposta» sarebbe stata una sola: la definitiva archiviazione della Cdl in Lombardia, con la messa alla porta della Lega. E per evitare le urne, verrebbe attuato un accordo di «desistenza» consiliare con la Margherita, da formalizzare ufficialmente soltanto dopo le Politiche.
E ad avvalorare in un certo senso una possibilità di questo tipo sono state le parole pronunciate, subito dopo, dalla coordinatrice Cristiana Muscardini: «Se dovesse verificarsi un ulteriore inasprimento dei rapporti nella maggioranza, convocherò tempestivamente il coordinamento regionale, informandone naturalmente Fini, dal momento che saremmo difronte ad una crisi che rischia di assumere una valenza nazionale». Che poi in An serpeggi il malcontento per la piega presa dalla questione politica regionale, lo attestano le dichiarazioni rilasciate a Il Velino da Viviana Beccalossi. «Ciò che più mi infastidisce della cena di ieri ad Arcore - ha detto la vicepresidentessa del Pirellone - è che An non sia stata rappresentata e che la crisi lombarda sia stata affrontata tra il dolce e il caffè, perché evidentemente ci sono ben altri problemi da discutere». «Il problema nella maggioranza - ha aggiunto - nasce da screzi tra Lega, Formigoni e Fi: non si capisce perché a rimetterci dovrebbe essere An che non c’entra nulla.

È comunque più facile accettare una decisione, anche se calata dall’alto, ma arrivata in tempi utili, piuttosto che all’ultimo momento».

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