SENZA SCAFISTA Ora i «mercanti» risparmiano anche sui piloti

L’ultima trovata dei trafficanti di migranti è imbarcare i loro clienti, da ciascuno dei quali ricevono centinaia e centinaia di euro, su una carretta e lasciare che se la cavino da soli, senza scafisti, senza nessuno che abbia esperienza di mare. Questa è più di una ipotesi per il comandante della Capitaneria di porto di Lampedusa, Antonio Morana, il quale spiega che i gestori di questi traffici «potrebbero limitarsi a programmare la rotta attraverso il Gps» e lasciare che i barconi arrivino a destinazione senza alcun altro supporto. In condizioni meteo ottimali l’operazione può tecnicamente riuscire.
Proprio l’altra notte è accaduto qualcosa del genere. Una barca con 104 tunisini è arrivata al porto vecchio e sono stati gli stessi extracomunitari a riferire di essere partiti da Zarzis senza un marinaio a bordo. Si erano limitati a fare una colletta di 400 euro a testa per acquistare una carretta e un Gps. Nessuno di loro aveva esperienza di mare e la loro speranza d’arrivare era legata a quello strumento che segnava una rotta di 74 gradi. Sadok, uno dei migranti, ha detto che nessuno di loro sapeva come condurre la barca: «Abbiamo programmato il Gps sulla rotta 74 gradi - ha spiegato - e siamo giunti fin qui». La bassa temperatura e un vento di discreta intensità che soffiava da nord ovest hanno reso problematica la traversata.
Sul naufragio avvenuto l’altra notte in acque maltesi e sull’eventualità che il barcone affondato fosse senza pilota il comandante non si sbilancia. «Non si possono far partire duecento persone con questo mare - si dispera il comandante Morana -. Nell’area del naufragio le onde sono alte tre metri. Il merito dei nostri uomini è averne salvati 48, e non è stato facile». Sulla dinamica del naufragio, Morana non si esprime: «Non abbiamo ancora parlato con i comandanti delle motovedette - dice - e per adesso non si possono avanzare ipotesi.

Ma ripeto, le condizioni del mare erano proibitive».
Secondo l’Oim (l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, che a Lampedusa è presente da tempo con un suo team) sul barcone naufragato l’altra notte si trovavano oltre 300 persone.

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