Due segnalazioni nel giro di poche ore, la stessa emergenza: la polizia non ce la fa a garantire la sicurezza. Una pensionata di Sampierdarena è sconvolta per quanto accaduto la notte di Capodanno. I suoi vicini del piano di sopra, dalle 18 del 31 dicembre alle 6 della mattina successiva, hanno dato vita a «festeggiamenti» decisamente fuori dal comune. Urla, grida strazianti di bambini, rumori di oggetti scaraventati a terra e contro il muro. La donna ha chiamato preoccupata per cinque volte il «113» e le è stato sempre risposto che lintervento per la sua chiamata sarebbe stato messo «in lista dattesa». Una lista infinita, visto che altre telefonate al «112» venivano deviata alla questura, senza esito. La mattina successiva la donna è andata alla caserma dei carabinieri di corso Martinetti, ma il piantone non lha nemmeno fatta entrare perché «era solo». Stessa risposta alle quattro del pomeriggio. Le spiegazioni informali, offerte dagli operatori della questura al mancato intervento? Carenza di personale e di mezzi.
Stessa cosa che si è sentito rispondere un professionista trentenne, rapinato in strada la notte di Capodanno. «In questura sono stati davvero gentilissimi, squisiti e comprensivi - ha spiegato luomo -. Ma mi hanno anche detto che sanno benissimo della presenza delle bande, sanno forse anche chi sono, ma che non hanno la possibilità di intervenire». Una resa dovuta sempre alla cronica carenza di uomini e mezzi nonostante i tanto sbandierati (a parole) rinforzi di cui si è addirittura vantata la sindaco.
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