Sequestrate dosi con una presenza di sostanza dell’80%, contro una media di 40. La Regione agli ospedali: «Rischio overdose» Arriva la super-coca, allarme in città

Cocaina pura all’80 per cento, quando nella migliore delle ipotesi (per il consumatore) tale soglia non arrivava a una media di 40. E il «Sistema di allerta rapido» della Regione ha lanciato l’allarme «overdose» ai vari servizi per le tossicodipendenze.
La «neve», forse il suo nomignolo più noto, da anni ormai non è più la droga dei ricchi. Almeno 120mila milanesi, il 10 per cento della popolazione, l’avrebbe provato almeno una volta nella vita, 35mila nell’ultimo anno, 25mila nell’ultimo mese. L’hanno provata almeno una volta il 4 per cento degli adolescenti intervistati in due distinte ricerche effettuate dal San Raffaele, nel 2003, e dall’Asl milanese, nel 2004.
E il mercato come sempre si adegua: aumenta la domanda, sale l’offerta. Negli ultimi tempi le forze dell’ordine ormai, sequestrano mediamente 400 chili di cocaina all’anno nella sola Milano. E diminuiscono i prezzi. Che ormai possono arrivare anche ai 20 euro per un «quartino» (in realtà 0,20 grammi) di roba «così e così». Ma spendendo di più, si trova cocaina «come si deve».
La sostanza sempre più spesso poi viene abbinata, oltre che con farmaci e alcol come un tempo, con l’eroina in un gioco di sostanze nel quale ciascuna annulla l’effetto indesiderato della precedente. Ma con rischi elevatissimi: un errore nella composizione di questi cocktail e si finisce all’altro mondo.
Il continuo aumento della richiesta provoca un impennata nell’importazione, con la ricerca di sempre nuovi canali per sfuggire ai controlli. E forse qualche nuova «via della coca» deve aver consentito di immettere nel mercato forti quantitativi di sostanza. E con tanta «roba» in mano, ai pusher non è più necessario tagliare e ritagliare. Oppure, peggio ancora, gli spacciatori stanno cercando di stimolare l’offerta: la «roba» migliore ha ovviamente maggior effetto e aumenta il desiderio di consumarne altra, creando dipendenza.
Fatto sta che nelle ultime due settimane è salita la presenza di cocaina nelle dosi sequestrate in strada: da una media del 40, ma con punte minime anche del 20, all’80 per cento. Il che equivale a raddoppiare di colpo, e senza saperlo, il principio attivo assunto, con conseguente rischio di aritmie cardiache, infarti, emorragie cerebrali: insomma la classica overdose.
E in casi come questi viene attivato il «Sistema di allerta rapido», progetto finanziato dalle Regione, che mette in «rete» forze dell’ordine, Asl, Università e associazione private che operano nel sociale.

Questa volta la segnalazione è partita da polizia e carabinieri ed è stata subito recepita dalle Asl lombarde che hanno girato l’allarme alle strutture sanitarie sul territorio: Centro antiveleni, Sert e Unità da strada, sia per prepararsi a un ipotetico aumento dei malori sia per avvertire i tossicodipendenti del rischio «cocaina troppo buona».

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