Un sequestro-lampo per l’imprenditore che non paga i debiti

Prestava soldi con un tasso di interesse che arrivava fino all’80 per cento. E se le vittime non pagavano venivano sequestrate dai suoi scagnozzi. Un romano incensurato di 30 anni è stato arrestato, insieme ad altri due pregiudicati, per concorso in sequestro di persona a scopo di estorsione, violenza privata e lesioni personali. A metterli in manette è stato il nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Roma. Tra le vittime della banda, capeggiata da un giovane, c’è un imprenditore romano rapito dagli altri due «cattivi» e sequestrato per 5 giorni in un appartamento.
L’incubo dell’imprenditore, di 40 anni, vittima del sequestro-lampo, era cominciato un anno fa, quando per ristrutturare un suo negozio si rivolse allo strozzino per chiedere in prestito 15mila euro, da restituire in rate settimanali di mille euro l’una con un tasso del 10 per cento. Gli interessi man mano lievitavano con le progressive penali per i ritardi sui pagamenti, diventando insostenibili. La vittima non poteva più pagare e così è stata sequestrata nel suo negozio, portata via in una Bmw e segregata in un appartamento romano.
«Lo vedrete solo se pagherete», diceva l’usuraio ai parenti dell’imprenditore, costringendo suo suocero a pagare un riscatto di 35mila euro. Ma non è bastato. Dopo un po’ di tempo lo strozzino si è ripresentato in negozio chiedendo altri 10mila euro e portando via le chiavi dell’esercizio commerciale, deciso ad appropriarsene. A questo punto la vittima ha deciso di denunciare i suoi aguzzini e l’usuraio, infuriato, è stato anche incastrato da un’intercettazione telefonica dove al cellulare urlava alla vittima: «Sto arrivando lì, vengo e ti ammazzo». I criminali, tutti domiciliati nel popolare quartiere del Tufello, sono poi stati colti in flagrante dal nucleo di tributaria delle fiamme gialle, guidate dal colonnello Antonio Del Gaizo, mentre eseguivano un altro sequestro di un ragazzo di 30 anni, a cui avevano venduto droga rimandando il pagamento di 15 mila euro.


Ma quello di ieri non è stato l’unico arresto per usura nella capitale: in manette è finita anche una bidella romana di 47 anni arrestata dagli agenti del Prenestino e dovrà rispondere dei reati di usura ed estorsione in danno di una sua collega.

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