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Il sequestro ripreso in video Caccia a 3 banditi incappucciati

BolognaÈ un mistero il rapimento di Silvano Azzolini, 69 anni, agente di Borsa in pensione. È stato sequestrato lunedì mattina, verso le sette, da tre o quattro uomini incappucciati, forse stranieri, davanti allo studio di commercialisti di via Tosarelli, a Villanova, frazione di Castenaso: lì collabora come consulente finanziario. Non particolarmente benestante, è di corporatura robusta.
I rapitori non si sono fatti vivi, la decisione con cui hanno agito fa pensare che non siano sprovveduti. Hanno in mente di ottenere soldi direttamente tramite la vittima, senza rivolgersi alla famiglia. La Procura di Bologna, tramite i pm Elisabetta Melotti e Valter Giovannini, ha aperto un fascicolo per sequestro a scopo di estorsione. La vita di Azzolini è stata passata al setaccio dal pool della Direzione distrettuale antimafia, indagano anche carabinieri, polizia e finanza.
Nonostante la pensione il sessantanovenne emiliano continuava a mantenere una fitta rete di affari, soprattutto nel ramo immobiliare, dando in affitto capannoni artigianali. Non aveva debiti, in passato però era stato lambito da indagini finanziarie, l'ultima volta dalla Gdf di Mestre che indagava su due organizzazioni truffatrici di 120 aziende alimentari giocando al ribasso sul prezzo del pesce all'ingrosso.
«Indaghiamo a 360 gradi - dice il procuratore aggiunto della Dda Massimiliano Serpi -, con la piena collaborazione della moglie e del figlio. È sparita anche la borsa dei medicinali che l’uomo portava sempre con sé: particolare rilevante perché Azzolini è gravemente malato. Soffre di diabete e problemi cardiaci, nel borsone teneva anche la documentazione del proprio quadro clinico». Potrebbe morire senza medicine.
L'ipotesi è di un regolamento di conti legato a rapporti di affari dell'uomo, originario di San Felice sul Panaro (Modena). Persone che abitano o lavorano nella corte dove affaccia lo studio verso le sette hanno sentito urla assortite. Una si è affacciata alla finestra del primo piano, ha visto due-tre incappucciati che spingevano Azzolini in un furgone bianco. In due hanno sentito urlare: «Aiuta me». La frase è stata attribuita a stranieri che si chiedevano aiuto a vicenda, nel momento del sequestro. Gli inquirenti hanno rivolto appelli ad altri possibili testimoni, in particolare ai cittadini di Selva Malvezzi, la frazione vicino a Molinella dove abita l'ex agente di Borsa. Vista l'organizzazione dei rapitori, si pensa che abbiano compiuto sopralluoghi nel piccolo paese dove potrebbero essere stati notati. Si spera che qualcuno abbia visto il furgone bianco utilizzato per il rapimento, un Renault Trafic sul quale però continua a mancare qualche dettaglio: la targa, appartenente a un'auto, è stata rubata. Acquisite le immagini di alcune telecamere di sorveglianza, sembra che le fasi dell’aggressione siano state riprese. All'ingresso della corte è installata la telecamera di uno studio di assicurazioni che potrebbe avere ripreso la scena, un'altra è mobile, in dotazione alla polizia municipale, e punta sulla strada principale.
Il Suv di Azzolini, un Tuareg grigio argento, è stato ritrovato lunedì pomeriggio verso le 17.

30, abbandonato in via Bentivogli, a Castenaso, con a bordo i due cellulari della vittima: probabilmente i malviventi si sono accorti che nella strumentazione c'era un Gps che avrebbe consentito di localizzarlo.

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