Uno scoppiettante falò sulla spiaggia. Alcuni bambini senza maglietta strillano felici mentre strappano pagine dai libri e le gettano tra le fiamme. Un uomo di mezza età mostra un libro davanti alla macchina da presa e urla un caustico “fuck you!” mentre il figlio lo guarda attentamente. “Bitch!” urla un altro ragazzino, continuando a gettare le pagine tra le fiamme. “Morte alla cultura”, il mantra dei presenti. Questa la sequenza che apre The Anarchist - Anarchia ad Acapulco di Todd Schramke, la docuserie HBO in prima visione su Sky Documentaries, in streaming solo su NOW e disponibile anche on demand.
L’anarchia che diventa franchise, l’utopia folle che cozza con l’imprevedibilità della natura umana, tra relazioni e rivalità. The Anarchists - Anarchia ad Acapulco è un prodotto sorprendente, che accende i riflettori sull’evento organizzato ad Acapulco nel 2015 dall’imprenditore milionario, blogger e pioniere dei bitcoin Jeff Berwick con l’idea di promuovere l’anarchia. L’origine e l’epilogo di un esperimento sociale iniziato tra l’entusiasmo generale e terminato in tragedia.
Dopo aver chiuso la sua società di bitcoin, Berwick si prende un anno sabbatico per girare il mondo. Il profeta delle criptovalute si trasferisce ad Acapulco, in Messico, per mettere a punto un progetto rivoluzionario: un festival dedicato al concetto di anarchia. Una kermesse sull’annullamento dello Stato, intrisa di complottiamo e qualunquismo, che cresce e si evolve. L’anarchia diventa franchise tra maglie, gadget e blog. Il meeting attira altri interessi, a partire dalle criptovalute e dagli investimenti sui bitcoin. Gli investimenti si rivelano redditizi e Anarchapulco si trasforma in Criptopulco. Ma qualcosa ferma la magia, la tragedia stravolge tutto: da qui, un vortice di disgrazie.
The Anarchists - Anarchia ad Acapulco pone l’accento su origini della kermesse, protagonisti, true crime e trend report. Il regista Todd Schramke ha trascorso sei anni a documentare la vicenda, a partire dal 2015, da quel raduno frammentario di circa 150 persone desiderose di liberarsi da istituzioni “stataliste”, da tasse, esercito e banche. Libertari, genitori che cercano di proteggere i propri figli dalla scuola, evangelisti della cripto valuta, fuggitivi e personaggi attratti dall’utopia di fondare una comunità senza Stato: questi alcuni dei protagonisti di Anarchapulco. In ordine cronologico, Schramke ripercorre l’ascesa fulminea e il rapido scioglimento della collettività, interrogandosi sul concetto stesso di comunità.
Il regista scava nel passato di diversi personaggi e scorge famiglie distrutte, traumi, abusi di droghe e altro. Il risultato è lampante, a partire dalle idee totalmente divergenti sul significato di libertà e sul significato di anarchia. Un progetto stuzzicante, che travolge lo spettatore senza provare a fornire risposte o chiavi di lettura.
L’anarchia, come qualsiasi altra ideologia, va osservata nel suo insieme, fino a chiedersi quali siano i limiti dell’adesione a un sistema di credenze generalizzato. La grande lezione è comprendere l’importanza di affrontare i traumi personali e le criticità delle relazioni umane: senza questo passaggio, sarà impossibile costruire una società sana e felice. Anarchia o non anarchia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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