Serialità

Perché (ri)scoprire Damages, il legal thriller con Glenn Close

Rotorna in streaming il dramma legale che ha consacrato la carriera di Glenn Close. Su Disney+ ci sono tutti gli episodi di Damages

Perché (ri)scoprire Damages, il legal thriller con Glenn Close
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Ci sono poche serie televisive che restano nella storia e che, a distanza di anni, non perdono il loro appeal e la loro bellezza. E nell’era della tv fruita in streaming e nell’era delle grandi piattaforme telematiche è facile individuare i grandi cult del passato che meritano di essere visti e, in questo caso, che meritano di essere scoperti anche dalle nuove generazioni. Grazie a Netflix, ad esempio, è bello immergersi tutte le volte nella grande storia di Breaking Bad (e del suo spin-off), come è avvincente perdersi nei segreti di Lost su Disney+. Ma non tutto. Oltre ai grandi classici della tv di ieri c’è una serie, un po' più recente, che meriterebbe un capitolo a parte nel grande puzzle della quality tv, perché a 11 anni dal suo ultimo episodio, è ancora una colonna portante della serialità contemporanea. Stiamo parlando di Damages che, dopo un periodo di assenza dagli schermi, è tornata in streaming su Disney+ dove sono disponibili tutti i 59 episodi prodotti (suddivisi in 5 stagioni).

Una serie che miscela il dramma legale al thriller e che mette in scena uno scontro generazionale tra due donne. Una cerca la sua vendetta, l’altra cerca di mantenere il suo status di avvocato di "grido" ma viene sedotta dalla corruzione che dilaga a New York. Damages, oltre a un racconto di grande valenza, ha il pregio di aver rilanciato la carriera di Glenn Close che nella serie tv è l’iconica protagonista, e ha consacrato poi la bravura di Rose Byrne, ora casalinga disperata nella serie di Physical (su Appletv+). 5 stagioni, 5 storie tese e asfissianti per un legal drama di impatto e che non si dimentica con facilità, specchio dei tempi che corrono e algida fotografia della corruzione e del malcostume che si respira nei grandi studi di avvocati.

Inganni, segreti e rovesci di fortuna: di cosa parla la serie tv

La storia è ambientata a New York, all’ombra di una città che non dorme mai e dentro gli studi legali più importanti di tutta la metropoli. E la giovane Ellen Parsons, neo-laureata in legge, non riesce a stare al passo in un mondo che corre troppo in fretta. Fino a quando non riesce a ottenere un colloquio presso il prestigioso studio legale "Hewes & Associati", gestito dalla famosa Patty Hewes (Glenn Close), un brillante avvocato noto per i suoi successi e per la sua fermezza. Una volta entrata nelle grazie di Patty, la giovane si trova imbrigliata in una girandola di segreti e torbidi misteri dal momento in cui lo studio di legale si sta occupando di una causa molto importante, che vede imputato il magnate Arthur Frobisher. Una guerra legale che regala tanti colpi di scena e drammatici retroscena. E, in un abile gioco di flashback tra passato e futuro, si delinea una storia ben più complessa di quel che sembra, dove nessuno può essere al sicuro.

Un audace thriller legale che non molla mai la presa

Compattare le vicende salienti di Damages non è facile. La storia, infatti, ha una cornice narrativa molto complessa che impedisce quasi di star dietro a tutte le trame e sotto-trame, eppure, nonostante ciò, la vicenda piace e convince proprio per questo. Lo show nasce come legal thriller e mette in mostra il mondo della nuova borghesia newyorkese senza peli sulla lingua, dando agio di sbirciare in una realtà dove contano solo i soldi e dove non c’è spazio per la compassione e per il buon cuore. Una storia tagliente che porta subito al centro della scena, curata nei dialoghi, nella regia e nelle interpretazioni. Glenn Close giganteggia in un ruolo da vera cattiva, Rose Byrne invece è il personaggio più particolare della serie. Entra come donna in cerca di fama e successo, diventa a sua volta uno squalo in cerca di vendetta, costretta a scendere a patti con se stessa pur di distruggere la vita di Patty. In questa ambivalenza si trova l’essenza più pura di Damages.

Storie complesse ma accattivanti

Si caratterizza per i continui colpi di scena, per la struttura narrativa non lineare, ricca di flashback e flashforward, per la trama a lungo termine che caratterizza ogni stagione. Questa particolarità ha reso tale il successo di Damages tanto è vero che la serie rompe gli schemi con i prismi del legal drama e, per la prima volta, propone sul genere qualcosa di nuovo. Di solito siamo abituati a immergerci in storie di avvocati disposti a tutto pur di combattere per l’innocenza del proprio assistito, che lottano contro la burocrazia e le prove schiaccianti. Damages, invece, analizza la vicenda da un altro punto di vista mostrando il lato oscuro della legge, con i suoi inganni, i suoi patti scellerati e i rovesci di fortuna ai danni della giustizia stessa che si tramuta in qualcosa di diverso, in qualcosa che non risolve i problemi che abbiamo intorno ma che mira a amplificare il divario tra legalità e illegalità.

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Successi e insuccessi di Damages

Fin dal primo episodio Damages è accolto da critiche entusiastiche. Particolarmente apprezzate risultano le performance degli attori, i dialoghi, la non linearità temporale della trama, i temi trattati - come l’aggiotaggio, l’insider trading, la criminalità e l’omicidio - e per l'ambiguità che caratterizza ogni personaggio. Inoltre per il fatto che non c’è una scontata distinzione tra personaggi buoni e cattivi. La serie ottiene votazioni molto alte sia da parte dei critici che da parte del pubblico. Damages si classifica quindi come uno dei telefilm più acclamati ricevendo nomination ai più importanti premi come Golden Globe, Emmy Award, Screen Actors Guild Award, Satellite Award, Producers Guild of America Awards, Writers Guild of America Awards e Television Critics Association Awards. Alla fine della terza stagione, però, la serie comincia a perdere il consenso da parte del pubblico. La narrazione, così complessa, a lungo andare ha creato non poche difficoltà nella fruibilità della storia.

Si paventava una cancellazione ma, all’epoca, il piccolo network a pagamento della DirecTv, ha acquistato il marchio dalla F/X (che aveva i diritti di trasmissione) e ha prodotto altre due stagioni (da 10 episodi ciascuno) regalando allo show una degna conclusione.

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