Serialità

Il fascino delle serie turche con la storia (vera) di "La ragazza e l’ufficiale"

Un dramma storico ambientato durante la caduta dell'Impero Ottomano. In prima serata arriva una nuova serie turca - del 2014 - che è ispirata anche a un fatto realmente accaduto

Il fascino delle serie turche con la storia (vera) di "La ragazza e l’ufficiale"
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Con l’arrivo della bella stagione, in tv non ci sono solo repliche. Nonostante sia già finita la "fascia di garanzia" c’è ancora qualcosa di interessante da guardare la sera, seduti comodamente sul divano di casa. Non le classiche repliche ma programmi nuovi di zecca che sono pronti ad animare l’estate. Tra questi spunta La ragazza e l’ufficiale. Si tratta di una nuova serie tv di importazione (molto simile a un teleromanzo) che è stata girata tra Istanbul, San Pietroburgo e Ucraina nel lontano 2014, diventando una tra le produzioni del Medio Oriente più costose e celebri di sempre. L’Italia da qualche tempo è travolta dalla "febbre" turca e ora, dopo i successi di Brave and Beautiful, Daydream e Terra Amara, dal 9 giugno trasmette in prima serata anche La ragazza e l’ufficiale. Ventuno gli episodi prodotti - nella versione originale - suddivisi in due stagioni (la prima da quattordici puntate, la seconda da otto), ciascuno della durata di circa 90/100 minuti. E, come da copione, è molto probabile che Canale 5 compatti il minutaggio così da coprire tutta la prima serata. Considerato che ogni settimana la rete manderà in onda tre episodi, di sicuro, ogni venerdì ci sarà in tv un episodio e mezzo della versione originale.

Una serie che miscela la tematica storica, dato che ambientazione e intreccio narrativo si sviluppano durante la Guerra di Crimea e il tramonto dell’Impero Ottomano, senza dimenticare di raccontare una romantica quanto tormentata love story tra una nobildonna russa e il figlio maggiore di una ricca famiglia della Crimea. Sullo sfondo restano intrighi, passioni, tradimenti e lo scoppio della Prima Grande Guerra che, all’epoca, aveva cambiato gli assetti geo-politici di un’Europa in tumulto. Una serie dedicata, prettamente, a un pubblico femminile eppure La ragazza e l’ufficiale ha tutte le carte in tavola per espandere il suo target di riferimento. Il motivo? Dietro la finzione c’è una bellissima quanto struggente storia vera.

Un amore che esplode in mezzo a un conflitto

Fin dalle prime immagini diffuse in rete, il pubblico si trova di fronte a un racconto in bilico tra il drama storico e la più classica delle storie d’amore ambientate a inizio secolo. La narrativa ne è piena ma La ragazza e l’ufficiale cerca di rileggere la storia a suo e consumo per regalare allo spettatore una vicenda poco complessa e che possa essere fruibili a tutti. Al centro c’è il tenente Kurt Seyit e la nobildonna russa Sura Verjenskaya legati da un sentimento forte, possente, che sembra resistere a tutto, persino allo scorrere del tempo e alle insidie della vita. Nonostante l’intenso legame che li unisce, però, i due innamorati devono affrontare numerosi ostacoli, tra cui l’opposizione delle rispettive famiglie e gli eventi storici che sconvolgono la loro esistenza. Separati – inizialmente - dalla partenza di Kurt per la guerra, la nobildonna e l’ufficiale si ritrovano a San Pietroburgo dove la Rivoluzione ha già iniziato a scuotere la Russia. Tuttavia, come soldato fedele allo zar, Kurt e Sura si trovano in pericolo nella Russia bolscevica. Fuggono insieme, intraprendendo un pericoloso viaggio attraverso il Mar Nero per raggiungere Istanbul durante gli ultimi giorni dell’Impero Ottomano.

Cosa c’è da aspettarsi dalla serie tv?

Rispetto a ciò che passa in tv e in streaming, la serie di Canale 5 è un prodotto che non vuole nascondere nessun tipo di sottotesto e di critica al mondo che è stato o a quello che sarà. La sua intenzione è intrattenere il pubblico e raccontare una storia che affonda a piene mani nel nostro stesso passato per far emergere il ritratto di un mondo che non esiste più. Oltre a questo, c’è la voglia di esplorare anche il mondo dei sentimenti, stigmatizzando la passione di un uomo e una donna che hanno osato remare contro le convenzioni dell’epoca pur di vivere – liberamente – il loro amore. Una storia fatta di coraggio, di sentimenti puri e incondizionati, una storia in cui oltre all’amore si apre una parentesi sulla prima rivoluzione russa e sulla caduta dell’impero Ottomano, schiacciato da un mondo che cambia troppo in fretta e dalla sete di conquista. In quel momento così delicato, due anime si incontrano, si perdono e si ritrovano per non lasciarsi mai più.

Prima della fiction c’era un’incredibile storia vera

Oltre la finzione, però, c’è un fondo di verità nella storia de La ragazza e l’ufficiale. A ispirare la serie tv che arriva su Canale 5 è il romanzo scritto da Nermin Bezmen, la nipote del vero Kurt Seyit (l’ufficiale del titolo). "Ho iniziato le mie ricerche nel 1987 – rivela l’autrice in un’intervista – e ho impiegato quattro anni interi per scoprire il più possibile sulle persone e sul periodo storico in cui la storia è ambientata". Da quelle ricerche è uscita fuori una saga letteraria, i cui primi tre libri (ancora inediti nel nostro Paese) sono immediatamente schizzati in cima alle classifiche di vendita, quando sono stati pubblicati uno dietro l’altro tra il 1992 e il 1994, suscitando l’attenzione di produttori cinematografici e televisivi

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Il successo delle serie turche in Italia

C’è da dire che nel nostro paese, da qualche anno a questa parte, oltre alle serie che provengono dai mercati statunitensi e europei, anche le produzioni turche (cosa strana) hanno trovato largo consenso. Arrivate nei nostri palinsesti per coprire la fascia pomeridiana, in poco tempo, hanno trovato spazio anche in prima serata, coinvolgendo un pubblico sempre più ampio. Quella de La ragazza e l’ufficiale è solo l’ultimo acquisto da parte di Mediaset, ma sappiano che questo accattivante romanzo storico non sarebbe potuto arrivare senza l’influsso dei drammi con Can Yaman che hanno avuto molto successo a livello globale. Più moderni rispetto alla fiction del 9 giugno., le serie turche (così sono chiamate) hanno trovato fin da subito un largo consenso perché raccontano storie comuni, usuali e che hanno riflettere sui rapporti di coppia in un mondo cosmopolita. A colpire, infatti, è stata l’immagine di un Medio Oriente molto moderno (rispetto a quello che è in realtà) in cui le donne sono libere di sognare e in cui sono al pari degli uomini. Storie moderne, per l’appunto, che colpiscono proprio perché aprono una finestra su una realtà densa di cultura e di tradizioni.

Storie "buoniste" ma dal grande fascino

Però, nonostante questo, le serie turche a volte (e forse troppo spesso), pur convincendo nel raccontare un Medio Oriente così simile al mondo europeo, propongono storie lunghe, intense che scadono nella banalità. Raccolgono gli stilemi di una soap-opera ma sono pudiche, perbeniste, con personaggi poco approfonditi e che non "bucano lo schermo". Sono belli, sexy ma per nulla spregiudicati.

Eppure, ad oggi, c’è un vasto pubblico che apprezza questo tipo di narrazione, tanto è vero che sul web sono nati gruppi di discussione e di dibattuto che scoprono delle vere "chicche" prima ancora del loro passaggio in tv.

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