Serialità

Rosario Dawson è Ahsoka nella nuova serie di Star Wars. E la "galassia lontana" si fa (ancora) più dark

Nuovo tassello in quel puzzle chiamato "Guerre Stellari". Su Disney+ arriva la serie dedicata a Ahsoka, aspirante jedi che cerca di combattere i nemici della Repubblica

Rosario Dawson è Ahsoka nella nuova serie di Star Wars. E la "galassia lontana" si fa (ancora) più dark
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Non c’è più distinzione tra cinema e serie tv quando si parla del franchise di Star Wars (e non solo). Con il proliferare della piattaforma streaming di Disney+, si è notato come si è accorciato il ponte tra il piccolo e il grande schermo. A volte può essere un bene, altre un male. E con nel periodo così incerto che stiamo vivendo, con lo sciopero di sceneggiatori e attori ancora in corso, tutto il mondo che è stato costruito potrebbe cadere da un momento all’altro. I franchise televisivi non sono più una garanzia, lo si nota dalla Marvel che non sta trovando un serie di successo dai tempi diLoki e Wandavision, ma un discorso a parte andrebbe fatto con quello che, per l’appunto, sta accadendo con le serie legate all’universo di Guerre Stellari. Dal 23 agosto in streaming con i primi due episodi arriva Ahsoka. Spin-off della ben più celebre The Mandalorian, la miniserie con Rosario Dawson nei panni di una Jedi che non ha mia completato il suo addestramento, si cala in un contesto già affollato e confuso e spera di colmare il vuoto lasciato dal pistolero solitario e risollevare le sorti di un franchise che pare abbia perso la sua bussola.

Il personaggio di Ahsoka è molto importante all’interno della cornice del racconto. Già conosciuta dai fan perché è apparsa nel film animato di Clone Wars e in altre tre produzioni in computer grafica di Star Wars, la serie tv cerca di esplorare in maniera più approfondita le sue sfumature caratteriali, costruendo attorno a lei una storia vivace e molto semplice, che amplia lo spettro di indagine su quella "galassia lontana lontana" dopo la caduta dell’Impero e la nascita della Repubblica. È un prequel ai film più recenti che sono apparsi al cinema e colma il gap da tra la seconda trilogia classica e la parte più moderna della saga. I primi due episodi sono efficaci e regalano un punto di vista inedito sul franchise, ma tutto questo può bastare? Anche perché nel periodo dell’abbondanza anche l’universo di Star Wars – da tutti ritenuto intoccabile – non sta vivendo un periodo florido.

Una nuova minaccia per la neo-Repubblica

Ambientata nello stesso spazio-tempo di The Mandalorian, la storia racconta di Ahsoka e della sua battaglia contro i ribelli della Repubblica. Anche se l’Impero è stato distrutto, si fatica a trovare la pace dato che gli eversivi e fedeli a Palpatine cercano di ristabilire l’ordine e di far cadere la neo-Repubblica. I jedi sono scomparsi ma, in solitaria, si muovono nell’universo per mantenere l’equilibrio. E Ahsoka è una di queste. La donna è alla ricerca di una mappa che la potrebbe condurre da un ex ufficiale dell’Impero che sta riorganizzando le truppe. Per farlo, la ex jedi si riunisce con Sabine. Ragazza giovane e impavida, durante la Guerra dei Cloni è stata apprendista di Ahsoka ma, come la sua mentore, non ha mai terminato l’addestramento. Le due donne cercano di decifrare la mappa ma, allo stesso tempo, si devono difendere da due jedi, fedeli all’impero e sedotti dal lato oscuro della forza, che vogliono mettere le mani sulla mappa e arrivare all’ufficiale prima di Ahsoka. Inizia così una difficile battaglia contro il tempo per impedire che il caos prevalga sull’ordine da poco ristabilito.

Ahsoka, perché vedere la serie tv?

I primi due episodi – gli altri arrivano in streaming a cadenza settimanale – sono molto funzionali. Nel senso, rispetto ad altre serie tv del franchise che, almeno all’inizio, hanno stentato a decollare, quella dedicata ad Ahsoka non si perde in giri di parole e conduce lo spettatore già al centro dell’azione. Inizia in medias res proprio perché il personaggio ha avuto il suo sviluppo all’interno della saga, ma in questa serie tv si approfondiscono alcune sfumature del carattere, mostrando i contorni di una donna segnata dalla guerra ma che crede nei suoi ideali, disposta a perdere se stessa pur salvaguardare la pace. Una serie che convince proprio perché regala al pubblico un’appendice su una storia già scritta e amplia il suo spettro di indagine senza moralismi e perbenismi, mantenendo l’azione senza perdersi in dialoghi lenti e didascalici.

Rosario Dawson in una storia dark ma coinvolgente

Valutare una serie dopo solo due episodi è un azzardo, ma l’incipit convince e supera le (basse) aspettative. Perla di diamante è proprio Rosario Dawson che, con le sue buone doti di attrice, regala al personaggio di Ahsoka il giusto spessore, bilanciando una storia che, nonostante tutto, ripropone il solito canovaccio, tipico delle serie di Star Wars. Di sicuro, il racconto assume toni politici e velatamente dark, perdendo quella "fanciullezza" tipica del franchise e, questa particolarità, permette alla storia di essere aderente con la realtà e proporre uno sguardo più moderno su tutta la saga. Compito non da poco, ma che è funzionale agli scopi.

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La saga di Star Wars può ancora "risorgere" dalle sue ceneri

Eppure, questa serie tv non può mitigare agli errori che sono stati fatti in precedenza. L’originalità delle storie, infatti, è andata un po' scemando. Da The Mandalorian che con la terza stagione non ha bucato lo schermo, da The Book of Boba Fett che è stato un completo spreco di tempo, da Andor e i suoi "deliri” socio-politici", fino a Obi Wan che ha avuto un buon incipit per calare poi lungo la via. Senza pensare al secondo e terzo film della trilogia cinematografica che, nel riscrivere le fondamenta di Star Wars, si è subìto l’effetto contrario.

Di certo, Ahsoka non ha le capacità per cambiare sorti del franchise ma, in minima parte, può mantenere alto l’interesse che, oggi come oggi, non è da poco.

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