Si può ridere sui "Maschi veri"

Tranquilli, non c'è dibattito sociologico, non c'è filippica contro il "patriarcato", c'è solo un divertissement su cosa significhi essere uomini in una società che sembra averli lasciati indietro

Si può ridere sui "Maschi veri"
00:00 00:00

Bè, se volete entrare con molta leggerezza e con il sorriso nel discorso sulla parità di genere, ecco che da oggi parte su Netflix Maschi veri, una serie comedy che gioca sugli stereotipi maschili e femminili. Tranquilli, non c'è dibattito sociologico, non c'è filippica contro il «patriarcato», c'è solo un divertissement su cosa significhi essere uomini in una società che sembra averli lasciati indietro. Dunque, forse non è la serie adatta ai teenager, che (più o meno) sono cresciuti in modo diverso, ma lo è per i 40/50 enni. Prodotta da Matteo Rovere, è una riscrittura della serie spagnola Maschos alfa. Nell'adattamento italiano i protagonisti sono quattro amici: Luigi, interpretato da Pietro Sermonti, Massimo, ovvero Matteo Martari, Mattia, Maurizio Lastrico e Riccardo, Francesco Montanari. Ognuno ha una situazione complicata con l'altro sesso: il primo non ha più rapporti intimi con la moglie, il secondo viene licenziato per comportamento maschilista, il terzo ha divorziato e non riesce a riprendersi, mentre l'ultimo, il vero e proprio maschio alfa, traditore seriale, rimane sconvolto quando la fidanzata gli chiede di aprire la coppia.

Tra crisi esistenziali, inghippi, fraintendimenti, ipocrisie, corsi di «sensibilizzazione», i quattro attraverso la loro chat, chiamata, appunto Maschi veri, cercano di supportarsi e magari fare un passetto in avanti sul concetto di «vero».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica