Il fenomeno giovane della Rai, un prodotto partito in sordina ed esploso con una potenza inimmaginabile. Sono tanti i fattori che hanno contribuito al successo di "Mare fuori", a partire dalla colonna sonora firmata da Stefano Lentini, tra le eccellenze del panorama italiano. Unico compositore nostrano rappresentato dalla maggiore agenzia di Hollywood accanto a John Williams, Michael Giacchino e Thomas Newman - Gsa Music - Lentini è noto per le sue ambientazioni sonore alternative e raffinate, curando rivisitazioni e rielaborazioni di Giuseppe Verdi, Beethoven e Mozart. E "Mare fuori" è solo l'ultimo di una lunga serie di successi...
Il brano "O Mar For" ha conquistato il Disco di Platino, per settimane nella Top Hits Viral e una colonna sonora con più di 50 milioni di ascolti su Spotify: una grande soddisfazione...
"Beh, è una soddisfazione enorme vedere che un lavoro di anni venga riconosciuto in questo modo, con questo amore da parte del pubblico. Non immaginavo questo successo, è stato del tutto inaspettato. La viralità della serie è stata inattesa per tutti: si tratta di dinamiche non controllabili, ciò che si è scatenato dal punto di vista di ascolti e di streaming è veramente del tutto inatteso".
Come ha lavorato alla colonna sonora di "Mare fuori"?
"Dal punto di vista artistico, la chiave di volta è stata l'estrema libertà. La libertà di trovare un linguaggio, di cercare un colore unico per la storia evitando gli stilemi classici della colonna sonora. La scelta di accogliere tanti universi sonori, dalla musica classica al pop, dalla musica sacra a quella pianistica, è stata naturale, nata dalla richiesta della sceneggiatura. Ho posto molta attenzione sulle sfumature, sui piccoli dettagli”.
Un successo inimmaginabile che vi ha portati anche a Sanremo...
"Per me è stata una prima volta, ho accettato l'invito con grandissima felicità ma anche con enorme responsabilità, perchè si è trattato di costruire in brevissimo tempo un piccolo intervento musicale ma con un'orchestra importante. Ero molto interessato alla costruzione di un suono coerente con la colonna sonora ma declinato in un contesto di musica leggera, con la bellezza e la leggerezza di un suono ampio e risonante. L'emozione c'è stata, anche se dal vivo il palco è molto diverso, piccolo, normale... (ride, ndr). Quando sei dentro e si accendono le luci... l'emozione non può mancare".
Ha lavorato a stretto contratto con Matteo Paolillo e Raiz, volti di due generazioni diverse ma unite dalla musica...
"Al di là della differenza generazionale, quando si tratta di condividere una traccia musicale si va su un piano di comunicazione che abbatte le differenze. Il lavoro è stato molto naturale con entrambi. La prassi è stata molto simile e anche standardizzata, come sempre accade quando si tratta di produrre e registrare".
"Mare fuori" ma non solo, lei ha collaborato anche con Wong Kar Wai...
"Quella è stata una grandissima esperienza per me, nel giro di pochi mesi mi sono ritrovato al Festival di Berlino dove “The Grandmaster" è stato film d’apertura e successivamente candidato a due Oscar. È stato fantastico, perchè ho potuto lavorare su un film magnifico e con un regista straordinario e sono stato catapultato in una realtà di rilievo internazionale. È stata un'esperienza molto importante che sta per essere rinnovata: quest'anno uscirà un EP nel quale saranno presenti una nuova versione dello 'Stabat Mater’, un concerto per per violino e pianoforte e un Remaster della versione pianistica".
Quali
sono i suoi prossimi progetti?“Ho iniziato a lavorare alla quarta stagione di 'Mare fuori' e prossimamente andrà in onda la seconda stagione di 'Studio Battaglia', remake italiano di “The Split” serie prodotta dalla BBC".
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