Ricorso alla Corte dei conti e al Tar per annullare loperazione. Sono già pronte le contromosse di Forza Italia per rispondere al colpo di mano estivo con cui il presidente diessino Filippo Penati si è impossessato della Serravalle, la società che gestisce un tratto dellautostrada per Genova e le tre tangenziali milanesi. Una gallina dalle uovo doro, grazie a pedaggi e appalti, di cui dopo lultimo acquisto (il 15 per cento dal socio privato Marcellino Gavio) lex sindaco dellex Stalingrado dItalia possiede ora il 52,7 delle azioni. Uno shopping alla modica cifra di 238 milioni e 437mila euro di spiccioli. Alla faccia di «Pelizza da Volpedo e del suo Terzo Stato», come da pungente commento di Mario Talamona, assessore nellormai espugnato Palazzo Marino.
Sorpresi dal blitz pre-ferragostano, i graduati del centrodestra già in vacanza si attaccano ai telefonini per annunciare la controffensiva. «Il patto Gavio-Penati è illegale e dannoso. Faremo ricorso - annuncia il capogruppo Fi Bruno Dapei -. La mossa spregiudicata con cui si sono impossessati di Serravalle finirà alla Corte dei conti e al Tar». Obiettiva la difficoltà, spiega Dapei, di trovare un avvocato in grado di stilare un ricorso sabato 30 luglio. Ma loffensiva è solo rimandata. «Si è utilizzato un gioco di scatole cinesi per aggirare il consiglio - aggiunge -. Unoperazione poco trasparente che fa gli interessi del privato che vende a tre o quattro volte al prezzo al quale aveva comprato. E senza fare linteresse pubblico, perché il pubblico già controlla Serravalle e non ha nessun bisogno di comprare altre azioni pagandole il doppio del loro valore». Ma non solo. «A comprare le azioni da Gavio - spiega Dapei - è stata Asam. Delle due luna: o Asam è una società della Provincia che ha comprato le azioni da Gavio, e allora il 30 per cento pagato come premio di maggioranza è illegittimo perchè Asam non ha acquisito con queste azioni il controllo di Serravalle, o le ha comprate la Provincia e allora lacquisto è illegittimo perchè doveva votarlo il Consiglio». Accuse ribadite dal suo vice Max Bruschi. «Penati e i suoi sestesi (basta dare unocchiata al cda dellaltrimenti sconosciuta Asa) si sono impossessati di Serravalle. Gavio ha venduto a unamministrazione di centrosinistra le azioni che altre amministrazioni rosse gli avevano venduto a un terzo del prezzo. Chissà se cè un giudice a Berlino? Quando mai il consiglio ha autorizzato la trasformazione di una società che si occupa di acque in una che si occupa di mobilità?. Daremo battaglia visto che il regalo fatto a Gavio, con soldi pubblici, costa alla collettività chilometri di metropolitane». «Unesibizione di cesarismo», la bolla il rappresentante di An Giovanni De Nicola. «Unoperazione che stravolge innanzitutto qualsiasi regola di democrazia partecipata e dimostra disprezzo per la rappresentanza dei cittadini, perché il consiglio provinciale, che deve dare lindirizzo, non è stato interpellato. Inoltre manca una valutazione trasparente del prezzo di acquisto. Qualcuno ha determinato il valore del pacchetto azionario di Gavio? E chi?».
«Serravalle, la Corte dei conti indaghi su Penati»
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