Roma

Serve una banca-dati per catalogare le nomine di Marrazzo

Per la sua gestione istituito un gruppo di lavoro con 10 dipendenti: costo totale, oltre 33mila euro

Piero Marrazzo ha talmente tante poltrone da riempire tra agenzie, comitati, commissioni ed enti vari, da sentire il bisogno di una banca dati che metta ordine in tutte le nomine di sua competenza. E, naturalmente, ha anche bisogno di chi gestisca la banca dati. Al punto da istituire, con determina AO508 dello scorso 14 febbraio, un gruppo di lavoro denominato appunto, come si legge in epigrafe, «gestione banca dati relativa a nomine di competenza del presidente in agenzie, comitati, commissione ed enti vari, attuate in ottemperanza agli articoli 55 e 23 dello Statuto regionale».
Un organo nuovo nuovo. E urgente urgente, rilevata «l’improcrastinabilità di acquisire in modo rapido ed efficiente tutti i dati riguardanti le innumerevoli nomine di competenza del presidente» e la necessità di rendere «fruibili e accessibili i dati a tutto il personale dipendente dell’Area e di interesse della Direzione». Parole d’ordine: efficienza e trasparenza. La Direzione attività della presidenza ha fretta: l’obiettivo «è da raggiungere nell’anno in corso». Ritiene anche che l’attività sia «straordinaria», vale a dire al di fuori delle normali competenze. Ma niente consulenti esterni: per risparmiare si utilizzano le risorse interne, «da impiegare, comunque, al di fuori dell’orario di lavoro ordinario». Ecco quindi il gruppo di lavoro, composto da nove dipendenti della Pisana (tre di categoria D, compreso il coordinatore del progetto, Fiammetta Gualandi; due di categoria C; e quattro di categoria B) più un lavoratore interinale. Costo dell’operazione, 33.054 euro. Somma impegnata, per chi ama gli abissi della burocrazia, sul capitolo R31503 dell’esercizio finanziario 2007. Metà dei soldi (16.527 euro) servono a pagare i dipendenti per il lavoro extra: 2.583 euro alla coordinatrice e agli altri due dipendenti di più alto grado, 1.807 euro ciascuno ai due dipendenti di categoria C e 1.291 euro a quelli di categoria B. Dalla determina non si capisce se e quanto verrà pagata l’unica interinale impiegata nel progetto. Di sicuro, invece, non prende un euro la dirigente responsabile del progetto: Carla Polillo, dell’Area Affari istituzionali della Direzione regionale attività della presidenza. La stessa cifra (16.527 euro), come previsto dal protocollo di intesa firmato con i sindacati che regola la partecipazione del personale regionale in progetti di «miglioramento organizzativo», è liquidata infatti al fondo competenze accessorie finalizzate a progetti di miglioramento.
Va bene: 33mila euro sono poca cosa rispetto ai tanti zeri in più del deficit sanitario regionale. Ma era proprio così «improcrastinabile» creare un nuovo gruppo di lavoro (a pagamento) per mettere ordine nelle nomine marrazziane? Boh? Una speranza, comunque, c’è. Che il data base gestito dal gruppo di lavoro possa smascherare qualche eccesso e porre un freno a «nominopoli». Se fosse così i cittadini ci avrebbero guadagnato e quei 33mila euro sarebbero benedetti.

Ma ci permettiamo di dubitarne.

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