«Serve un’operazione verità»

«Quello del Policlinico Umberto I è un problema “antico” che impone alcune riflessioni alle quali non ci si può più sottrarre. Occorre infatti fare una netta distinzione tra le carenze delle strutture in cui si svolgono le attività ospedaliere e le pesanti lacune rilevate nei servizi e nelle prestazioni erogate». Lo sostengono i consiglieri del gruppo Udeur-Popolari alla Regione, Eugenio Leopardi, Gianfranco Bafundi, Wanda Ciaraldi e l’assessore agli Affari Istituzionali Regino Brachetti. «Non c’è dubbio - dicono - che occorra predisporre un piano di ammodernamento che cerchi di recuperare il patrimonio esistente. Ma per quanto riguarda i disservizi, la mancata sorveglianza degli accessi e dei laboratori, la sporcizia diffusa, e tutte le altre gravi inadempienze venute alla luce di recente, sono evidenti le responsabilità dell’attuale dirigenza del Policlinico.

Una cosa sono, infatti, le oggettive condizioni di vetustà dell’ospedale, altro è l’inadeguatezza dei servizi, per i quali vengono spese cifre enormi. Serve, a questo punto, un’operazione verità che alzi il velo sulle responsabilità personali, troppo spesso mascherate con l’alibi della fatiscenza della struttura».

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