«Servizi sociali: sul piano biennale nessun ritardo»

È polemica tra maggioranza e opposizione sul piano di zona per i servizi sociali del Comune. Il termine per presentare il Piano sul biennio 2006-2008 è scaduto ieri e l’Unione accusa l’assessorato ai Servizi sociali di non averlo elaborato: «Così gli 8,6 milioni di euro assegnati dalla Regione Lombardia rimangono congelati». L’accusa arriva da Andrea Fanzago, capogruppo della Margherita, e dal consigliere diessino Marco Cormio. Tiziana Maiolo respinge le critiche e spiega il ritardo con la cortesia istituzionale: «Puntuali come innocui temporali estivi ogni tanto arrivano le inutili conferenze-stampa della sinistra sulle tematiche sociali. Il Piano di zona del triennio 2006-2008 scadrà nel prossimo mese di luglio non perché il Comune non sia stato in grado di elaborarlo, ma per rispetto nei confronti della prossima Giunta che dovrà attuarlo nel triennio». Aggiunge l’assessore: «Come ben sanno le organizzazioni del terzo settore, il Piano è frutto di un lavoro comune elaborato nel tempo».
L’opposizione solleva anche altri temi e sostiene che esistono «pesanti sofferenze» in molti settori dell'assessorato: «Dai minori (2000 quelli in lista d'attesa affidati al Comune dal tribunale) ai tempi molto lunghi di accesso alle prestazioni destinati agli anziani, fino alla cronica insufficienza di fondi (solo 13 milioni di euro) stanziati in favore degli adulti in difficoltà». Accuse rintuzzate dalla Maiolo: «Se la sinistra ha altre idee da sottoporci, si faccia pure avanti, ma senza squilli di tromba né ripetizioni di riunioni e incontri che sono stati già fatti. Per il resto le consuete falsità su inesistenti liste d’attesa di minori o inesistenti ritardi nelle prestazioni agli anziani sono appunto solo falsità, come è ampiamente documentabile in ogni momento».

La conclusione è politica: «La verità è che chi non sa stare all'opposizione, perché ha bisogno di inventare menzogne per sottolineare la propria diversità, non saprà domani neppure governare. Problema che comunque non si porrà».

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