Sesso in vendita e laureanda in psicologia

Sì è vero, qualche volta mi sono prostituita. Ma solo qualche volta. In quel locale avevo cominciato come spogliarellista, poi ho incontrato alcuni clienti che sono stati carini per me e ho accettato. Lo facevo per pagarmi gli studi. Il mio nome d’arte è Desiré. Ho 25 anni e sono iscritta alla facoltà di Psicologia della «Sapienza». C’ero anch’io tra le «insospettabili» che si vendevano nel club privé «Acropolis», al Colle Salario. Il locale era organizzato come un night. Il dj pubblicizzava la possibilità di usufruire di spettacoli riservati offerti dalle ragazze che apparivano sulla pedana. Dovevo stare con i clienti non più di quindici minuti se non pagavano un supplemento, evitare di sporcare bagni e divani con le creme.

Quanto pagavano i clienti? Dai 60 ai 150 euro, ma il 70 per cento finiva nelle tasche del gestore. È chiaro, quando è scoppiato lo scandalo mi sono vergognata. Ma penso anche che avevo bisogno di soldi. Mi sono pagata gli studi. E poi ho smesso. Non è mai diventato un vizio.

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