In sette milioni alle urne Per il trono del Pirellone duello Formigoni-Penati

È il giorno della verità. La verità dei 7 milioni 694.733 elettori lombardi che oggi e domani sono chiamati alle urne in 9.213 sezioni, per eleggere il presidente e gli 80 consiglieri della Regione più ricca e importante d’Italia. Un elettore italiano su sei è lombardo.
Ed è un posto ambito, quello al trentesimo piano del Pirellone - a cui si aggiungono ora gli uffici nella nuova sede, in via Melchiorre Gioia. Per il prestigio e per il bilancio dell’ente, paragonabile a quello di uno Stato europeo di piccole-medie dimensioni. Il presidente uscente Roberto Formigoni - che si presenta per conquistare il suo quarto mandato da governatore alla guida di una coalizione formata da Pdl, Lega e Destra - non fa mistero di considerarlo l’incarico più importante d’Italia dopo quello del presidente del Consiglio. E a conferma di questa considerazione, finora ha sempre rifiutato posti in Parlamento e al governo.
Il suo sfidante più accreditato è Filippo Penati, che guida una coalizione di centrosinistra composta dal suo partito, il Pd, dall’alleato Italia dei Valori (il partito di Antonio Di Pietro), dai «vendoliani» di Sinistra, Ecologia e Libertà (ex verdi, ex ds, ex «bertinottiani»), dal Psi e dai Pensionati.
Secondo sfidante di Formigoni è Savino Pezzotta, candidato governatore per l’Udc che dopo 15 anni di alleanza con Formigoni ha scelto la corsa solitaria a sostegno dell’ex segretario generale della Cisl.
La sinistra comunista schiera l’ex europarlamentare Vittorio Agnoletto, leader no-global passato poi a Rifondazione Comunista, che per queste Regionali è tornata ad allearsi con i Comunisti Italiani. Quinto candidato governatore è Vito Crimi, del Movimento a 5 stelle, i «grillini». Sesto e ultimo in corsa è Gianmario Invernizzi, di Forza Nuova.
Due voti a disposizione. Uno per il governatore, l’altro per il partito. Possibile il voto disgiunto. Un candidato presidente e una lista di un’altra coalizione.
Nella provincia di Milano voteranno 2 milioni e 411.465 elettori. I posti assegnati al Milanese sono 21.

Saranno distribuiti con criterio proporzionale fra le 13 liste in gara. La vera incognita è l’astensione. Alle ultime Regionali, nel 2005, in Lombardia votò il 73 per cento degli aventi diritto. Più che a Milano, dove l’affluenza si fermò al 67,6.

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