Eccolo, è arrivato il primo record del mondo dellera post gommata. Eccolo, il settebello torna a giocarsi una finale mondiale dopo 8 anni. Roba da goduria, come direbbe Scozzoli. Luomo record si chiama Ryan Lochte, eccentrico gemello davventura di Michelone Phelps che, stavolta, deve aver assaporato acqua più amara che mai. I due hanno ingaggiato furioso testa a testa nei 200 misti, gara bellissima e intensa. Lochte faceva il sub (in virata) e ne usciva più lontano per tutti. Laltro ogni volta dava giri al suo motoscafo e la scia era un ribollire fremente. Phelps sempre pronto al sorpasso, laltro sempre un attimo avanti fino al tocco e al rintocco del record: 154 secchi, stampato con occhi sgranati di tutti. Alla faccia dei costumoni, che valevano quanto un motore fuoribordo, e nessuno dimenticava come è capitato stavolta a Phelps, prima dei 200 sl, tanto da farsi prestare quello di Eamon Sullivan con la scritta Aus (Australia). Anche quel giorno Michelone doveva vedersela con Lochte e già si era intravisto il trend, oro allaltro e argento a lui: il segno di un destino.
Invece nel destino del nostro Settebello cè sempre Ratko Rudic e sono ricordi dolci. Oggi, dice la voce di popolo, è nato il nuovo Settebello. E davanti al vecchio Maestro. L'Italia, figlia della voglia di riscatto e del bel gioco collettivo, ha battuto la Croazia campione d'Europa 9-8. Tuttuno: finale e rivincita della sfida decisiva allEuropeo di Zagabria 2010. Rudic è stato lultimo grande profeta della pallanuoto italiana. In un decennio ha fatto volare i cuori. Cominciò nel 1990 e portò al grande slam di successi: Giochi di Barcellona 1992, Mondiali di Roma 1994 e Europei di Sheffield 1993 e Vienna 1995; seguirono i bronzi alle Olimpiadi di Atlanta 1996 e agli Europei di Firenze 1999. Questa volta Rudic e la Croazia potrebbero aver segnalato la lieta novella e la novella storia. Tra i pilastri della squadra che realizzò il grande slam vi erano il portiere Attolico, l'universale Campagna e il mancino Pomilio, attualmente team manager, allenatore e secondo della Nazionale. Non devessere un caso.
Il resto lha fatto la squadra: forte a livello mentale e atletico, precisa, Giorgetti e Gallo goleador, primo tempo chiuso 1-0, a metà del quarto tempo avanti 9-5, per poi imbolsirsi un poco fino al 9-8 finale. Che dire? «Partita strepitosa, uomini fantastici e gloriosi, stavolta se non vincessimo loro saremmo incazzati», ha sintetizzato Campagna. Ci ritroviamo con un azzurro Italia che torna a far sorridere e sognare. LItalia delle nazionali ci contava, visto che calcio e basket non se la passano così bene. Dopo il flop di Roma, il ct ha messo poco a rifare il trucco a questa squadra. E Campagna ci sa fare come dimostrano gli elogi di Felugo, anziano della compagnia. «È un fenomeno. Sta cambiando la pallanuoto moderna, rivoluzionando la cultura del gioco». Dunque cè da sperare: domani lo dirà la Serbia campione del mondo.
Ieri anche il nuoto ci ha raccontato qualcosa sul nostro futuro. Male la 4x200 donne con la Pellegrini, che evita gli 800 m.
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