Sarà una battaglia fratricida a decidere, nel Regno Unito, il successore di Gordon Brown alla guida del Labour. Ed Miliband, 40 anni, ex ministro dellEnergia e del cambiamento climatico, ha infatti confermato che sfiderà il fratello David, ex ministro degli Esteri, 4 anni più grande. In un discorso alla Fabian Society («think tank» socialista) di Londra, il minore dei fratelli Miliband ha dichiarato: «Ho parlato con la mia famiglia e con i miei amici e ho deciso di candidarmi alla guida del partito laburista». «Il mio messaggio ai britannici è che impareremo dai nostri errori; faremo ancora parte della vostra comunità, dei vostri valori e lavoreremo insieme per costruire il Paese che tutti vogliamo» ha dichiarato. «Il mio messaggio al nostro partito è: dobbiamo usare questa campagna elettorale per la leadership - ha aggiunto - come primo passo sulla strada verso il ritorno al potere». «Credo che dovrebbe essere una competizione fraterna e lo dico non solo riferendomi a me e a David, ma a tutti gli altri che si presenteranno». Finora solo i due fratelli Miliband hanno presentato la loro candidatura.
David contro Ed. Ombra di Tony Blair il primo, fedelissimo di Gordon Brown il secondo. Figli di ebrei polacchi emigrati in Inghilterra, entrambi laureati a Oxford, David ed Ed vivono vicini con le rispettive famiglie. La madre Marion Kozak, rimasta vedova del teorico del marxismo Ralph Miliband, ufficialmente non ha preso posizione, ma secondo alcuni avrebbe premuto per la discesa in campo di Ed. A una domanda su questo argomento lui ha risposto senza esitazioni: «Conoscendo le sue convinzioni politiche posso dire con una certa sicurezza che farà il tifo per Jon Cruddas», sostenuto dai sindacati e possibile candidato alla guida del Labour insieme con il browniano di ferro ed ex ministro dellistruzione Ed Balls e lex ministro della sanità Andy Burnham che non hanno ancora preso una decisione.
Meno popolare tra la gente del fratello David, Ed gode di una buona reputazione allinterno del partito e soprattutto è sostenuto dai sindacati, tradizionalmente lo zoccolo duro dei laburisti e loro maggiori finanziatori.
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