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La sfida di Milano dura solo 4 minuti

MilanoLa campana dei don Abbondio vestiti Armani cade sulla testa di questa terza partita per la finale scudetto che per Siena è diventata una pesca inebriante (88-75 il finale) come quella che fai sui laghetti artificiali. Serviva una partita, perché diecimila persone non le convinci spesso a credere in questi marinaretti, è finità dopo 4 minuti (6-16), è diventata bella solo per i campioni in carica che al primo intervallo chiudevano avanti di 21(!), un rotondo 11-32 facendo un inchino al presidente Meneghin, al Belinelli da Nba, al Galliani tornato in tribuna dopo un anno, ma soprattutto al Giorgio Armani che si sarà chiesto certamente perché le trote erano i suoi e i pescatori quelli in verde che costano proprio come i suoi pesciolini.
Milano voleva una finale davvero seria, ma dopo 20', chiusi 36-57 la gente andava a cercare soltanto pop corn chiedendosi quando la puoi ammorbidire questa squadra campione che non ha pietà per le mani fredde e le gambe molli, che non regala niente e, se la stuzzichi, ti umilia pure con Romain Sato implacabile chirurgo.
Alle Termopili qualcuno s'inventò qualcosa, qui siamo soltanto alla periferia di un impero: impiegati permalosi che timbrano, che come piano di battaglia avevano quello di giocare a palla prigioniera, ma i punti, nel basket, si fanno mettendo la palla nel canestro e cercando di rendere difficile la corsa dei nemici: quando l'Armani si è messa a graffiare, stando comunque attenta al fondotinta, era già tardi (55-75 dopo 30'), la gente sfinita aspettava almeno un segnale per la partita di domani, l'ultima possibilità di non doversene andare con il cappotto come l'anno scorso.
Dimenticare il campo pensando alle stranezze del basket con una sola grande padrona che crede nel suo allenatore (fortunatamente è anche quello della Nazionale) a cui allunga i contratti mentre gli altri si ubriacano di parole e Treviso, misteriosamente, sembra contenta di vedere Jasmin Repesa all'Efes Pilsen, mentre Varese non convince Sacchetti che firma per due anni con la Sassari che ha portato in serie A, nei giorni in cui Roma aspetta di sapere se Tanjevic sarà il tutor di Boniciolli a cui darà fiducia a termine, come sempre.

Se Milano perderà anche domani e chiuderà con un altro 4-0 qualcosa potrebbe succedere anche qui, ma ieri sera non c'era neppure voglia di pensare a ricostruire tutto da capo.

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