Sfila un drago di 30 metri ecco il Capodanno cinese

Danze, canti e maschere per festeggiare l’anno del cane

Paolo Sarpi (e non solo) in festa. Costumi, musiche e danze tradizionali. Il folklore in strada. Si festeggia oggi il Capodanno cinese. E a celebrare l’anno del cane, anche l’immancabile dragone.
Appuntamento per le 14 in piazza Gramsci, nel cuore della «Chinatown» milanese. A dare il via ai festeggiamenti, la cerimonia di apertura degli occhi del drago, pronto a snodare i trenta e passa metri di lunghezza in tutto il quartiere e per tutto il pomeriggio (fino alle 19), e l’esibizione di un gruppo folkloristico proveniente per l’occasione direttamente dalla Francia. Via Paolo Sarpi, via Procaccini, via Bramante e strade limitrofe saranno trasformate in un’isola pedonale (dalle 15 alle 19), nella quale sono attesi migliaia di spettatori. Cinesi e milanesi.
All’interno del quartiere si esibirà il lungo corteo in maschera, col dragone sostenuto da 38 uomini e il contorno di numerose persone mascherate da leone. Il tutto accompagnato dal suono dei tamburi e dei piatti, come nelle più classiche tradizioni del capodanno cinese.
Ad organizzare l’evento sono stati il Comitato dei commercianti cinesi di Paolo Sarpi, l’Ales e l’Associazione Alkeos, con il patrocinio del Comune di Milano, Consiglio di zona 8. Inoltre, è attesa l’esibizione della Fanfara dei Bersaglieri «Luciano Manara», «a testimoniare - spiega il comunicato dell’associazione Alkeos, che da anni si occupa di offrire servizi e percorsi di integrazione agli immigrati cinesi di Milano - l’interesse congiunto della Comunità Cinese e di quella Italiana di celebrare il nuovo anno insieme, e la volontà di contrastare le polemiche e le diatribe che si leggono e ascoltano in giornali e telegiornali».
Prove di integrazione. E oltre. Spiega Massimo Todisco, direttore dell’Osservatorio di Milano, che «il primo gennaio 35 famiglie cinesi hanno ospitato a pranzo altrettante famiglie milanesi, aderendo all’iniziativa dell’Osservatorio “Aggiungi un posto a tavola“. Ora, per proseguire il dialogo, la comunità cinese e l’Osservatorio intendono trasformare il capodanno cinese in una festa che coinvolga l’intera cittadinanza». Un’occasione per avvicinarsi a una comunità troppo spesso oggetto di diffidenze, e una prova di buona volontà.

«Chiediamo ai milanesi - prosegue Todisco - di partecipare con interesse a questa iniziativa nonostante il blocco del traffico, per riconfermare la volontà di vivere in pace e in fratellanza in una città sempre più multietnica».

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