Claudio De Carli
In torre sono esasperati, i controllori di volo non ne possono più: «Ormai ci abbiamo fatto locchio, appena iniziano i contatti radio con il pilota ci rendiamo conto con chi abbiamo a che fare e raddoppiamo le attenzioni».
Ancora una volta aerei dellaviazione generale, ancora privati che creano problemi sulla pista di Linate. Nel giro di quattro giorni altre due situazioni a rischio, un aereo che sta per atterrare sulla taxi-way, la via di rullaggio principale, invece della 36 right, lunica pista sulla quale era stato istruito a scendere. E poi un altro privato che si schiera davanti a un aereo di linea in fase avanzata di atterraggio.
Siamo ormai a quattro episodi gravi nel giro di quindici giorni, sempre con laviazione generale di mezzo, dal Beach Super King Air 350 del 26 settembre che si presenta in testa alla pista e decolla senza autorizzazione, al Piper di tre giorni dopo che decide di atterrare sulla pista principale mentre era stato istruito correttamente a scendere sulla turistica, fino a questi ultimi due episodi. «Ormai qui le misure di sicurezza sono straordinarie, è praticamente impossibile sbagliare e solo un incompetente può cadere in errore. Il vero problema è che ci sono piloti che Linate non lo conoscono affatto, così come non conoscono le cognizioni minime per volare - accusano in torre -. Come è possibile confondere una via di rullaggio con una pista di atterraggio? Le luci bianche ci sono solo sulla pista principale che a Linate è una e una sola. Allinizio della pista principale cè una scritta 36 R alta cinque metri che si vede anche a occhio nudo e a velocità sostenuta. Non si può chiedere di più in fatto di sicurezza, è che certa gente non dovrebbe volare e ora occorre che qualcuno faccia qualcosa».
Ai comandi dellaereo privato, che non volava a vista ma con strumentazione a bordo, un pilota straniero. In torre si sono accorti visivamente che stava sbagliando lallineamento e lo hanno corretto in tempo: «Solo se si vola con disattenzione si possono commettere queste imprudenze. Questi piloti andrebbero stangati. Poi nellambiente se ne parlerebbe, girerebbe la voce e starebbero tutti più attenti. Enav ci ha dato disposizioni ben precise, ha raccomandato di non perdonare nulla e fare rapporti molto dettagliati. E noi stiamo eseguendo».
Tempo fa era stata lanciata una proposta per sottoporre periodicamente i piloti che operano su Linate a corsi di aggiornamento: «Ma è una questione delicata - spiegano i controllori che chiudono in fretta la faccenda -, ormai ci abbiamo fatto il callo». E pochi giorni dopo un altro privato è sbucato davanti a un aereo di linea, più o meno come il Piper 34 del 29 settembre scorso.
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