Lo sfogo e la rabbia dei lettori

2COLPA DEGLI AUTOMOBILISTI
Il bel gioco

dello scaricabarile

Egregio direttore, come al solito, ogni qualvolta succede qualche evento tragico, si pratica il gioco dello scaricabarile, che a quanto pare in Comune è molto apprezzato. Anche il Vicesindaco Pissarello, pur considerando come attenuante l'eccezionalità delle precipitazioni, ha cominciato a giocare allo scaricabarile riversando la colpa dell'intasamento e relativa difficoltà di movimento dei soccorritori, su quei poveri automobilisti che, chi perché si stava recando al lavoro, chi portava i bambini a scuola, chi invece, giustamente si faceva i fatti propri, si sono trovati in mezzo ad un vero e proprio uragano senza averne nessuna colpa. Il teorema dello scaricabarile, serve al vicesindaco per nascondersi dietro alla fallimentare gestione della propria delega al trasporto pubblico.
Se è vero che uno più uno fa sempre due è anche vero che un servizio pubblico efficiente sommato ad un maggior numero di persone che lo utilizzerebbero volentieri al posto delle auto dà come risultato strade più libere e meno congestionate... ma questo è un altro discorso.

2INVASI DALLA VEGETAZIONE
Le mie funeste previsioni

sul greto dei torrenti

Caro Lussana, avrò qualche qualità «divinatoria»? La mia lettera datata 1° agosto scorso potrebbe farlo sembrare... La «foresta» nata, cresciuta e pasciuta nel Bisagno, che è un fiume, proporzionalmente si equivale ai «boschi» nati, cresciuti e pasciuti nel Chiaravagna, nel Lerone, nel Leira e nel Polcevera. Allora scrivevo che nel Bisagno ci sono ampi spazi occupati da una folta vegetazione.
Luigi Fassone
2IN PIENA EMERGENZA
Chi ha fatto andare a casa

i vigili urbani?

Caro direttore, le scrivo perché ho la convinzione che la verità debba essere nota a tutti, e chi meglio di una testata «non di parte» può divulgare una notizia che potrebbe mettere veramente in luce quello che fa o meglio non fa la nostra amata signora Sindaco?
Il 4 ottobre 2010 la città di Genova ha rivissuto momenti tragici riconducibili al lontano, ma neanche troppo, al 1970; in tutti i quartieri si sono temute le peggio sorti, ma a Sestri Ponente la situazione ha preso il sopravvento e i cittadini ne hanno pagato le conseguenze.
Negli anni indietro i cantuné si sono sempre prodigati per aiutare il cittadino a risolvere qualsiasi problema, dal più banale al più impegnativo, orbene lunedì sera, alle 20, nel momento più acuto del bisogno quando la situazione non era assolutamente risolta ma anzi, la notte incombeva sulla nostra città, i nostri amati dirigenti, non votati ma scelti dalla nostra signora Sindaco, hanno ordinato a quei piccoli eroi che mi piace chiamare ancora Vigili Urbani, di smontare dal servizio e raggiungere le loro abitazioni, fra lo sgomento più assoluto di loro stessi che probabilmente pensavano già di doversi fermare per continuare la loro proba opera di salvataggio e aiuto.
Sarebbe bello sapere dove erano quei duecento agenti che la sindaco ha detto di essere in servizio.
Sarebbe bello sapere perché, con una allerta meteo di grado 2, i reperibili della protezione civile per il monitoraggio dei corsi d’acqua sono stati chiamati in servizio solo a mezzanotte e a ranghi ridotti. Certamente il problema non era nella disponibilità degli operatori, bensì nella disponibilità dei soldi, ma già, i soldi per continuare a pagare consulenti esterni al Comune si trovano, per fare lavorare i dipendenti no.
Forse per ora non abbiamo avuto morti, ma danni sicuramente tanti, magari se il Comune avesse aperto il portafoglio per pagare chi sa lavorare e ha voglia di farlo, i cittadini non si sarebbero visti abbandonare alle loro sorti.
Caro Direttore si ricordi che, e non devo certo ricordarglielo io, gli indiani d’America direbbero dei nostri amministratori che «parlano con lingua biforcuta». Grazie. La prego di scusarmi se non firmo per esteso e mi siglo semplicemente, ma sa la politica arriva ovunque e sono certo che in qualche modo questa lettera potrebbe essere scomoda.
lettera firmata
2SOLDI ALL’ULULONE
Cattiva gestione e spreco

di denaro pubblico

Caro Lussana, le scrivo a seguito di un moto di rabbia e disappunto per quello che è accaduto nei giorni scorsi e vedendo in televisione e sui giornali il disastro che ha colpito le delegazioni del ponente genovese. Io ritengo che ciò che ha detto il vicesindaco Pissarello, sostenendo che il problema sono i cittadini che hanno preso la macchina e dunque al momento clou dell’alluvione si sono trovati per strada a - dice lui - ostacolare i soccorsi, è aberrante. Sono convinto, da vecchio genovese, che la situazione che si è creata in città sia frutto di una cattiva gestione e di uno sperpero di denaro pubblico.

Ci dimentichiamo che la Regione ha stanziato soldi per l’ululone dal ventre giallo? Io non me lo dimentico e come me tanti altri cittadini che hanno a cuore le sorti della nostra città e della nostra regione, governata in maniera così poco avveduta da chi è adesso in Regione e in Comune.
Giovanni Cristoforo Becker

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