Lo sfogo di Zarate stuzzica la «voglia» spagnola

Siempre yo, siempre yo, no es posible». Lo sfogo in bella vista di Mauro Zarate domenica sera all’Olimpico a un quarto d’ora dalla fine di Lazio-Juve potrebbe creare qualche grana alla dirigenza laziale in procinto di riscattare la punta argentina. Già, perché se da noi la cosa è passata liscia (un paio di foto dell’Ansa e poco più) nelle pagine dei quotidiani (d’assalto) spagnoli è stata ampiamente documentata e commentata. Si sa, gli spagnoli sono come gli inglesi: gli piace spettegolare e comprare il meglio a peso d’oro. E il nazionale argentino potrebbe far comodo a qualche squadra iberica come il Real.
Così ieri Marca.com si è divertito a metter zizzania («potrebbe partire») con paginone e foto del siparietto. Siamo al minuto 72 di Lazio-Juventus e Delio Rossi, che ha avuto già l’ardire di mandar via il talento Meghni, decide di spedire altro pepe in panchina e invita l’argentino a prendere un tè caldo. Ma Zarate la prende malissimo (aveva subito lo stesso trattamento con il Palermo e non gli era andata giù) e comincia a borbottare in spagnolo: «Ma mister, sempre io devo uscire...»? Poco lontano c’è l’altro moralizzatore, l’ex «futbolista» e ora team manager Igli Tare. L’armadio albanese (1,93 centimetri) gli punta il dito contro la faccia a muso duro: «Cosa rompi? Smettila di lamentarti, dovresti essere contento, qui c’è gente che gioca molto meno di te, anzi mai». Naturalmente finisce qui perché i 100 chili e passa del «delegato» fanno più paura di un cazziatone, quello che presumibilmente si beccherà oggi dall’allenatore e dal presidentissimo. Ma, per ora, solo il mister biancoceleste è voluto tornare sull’episodio, Lotito ha preferito invece soprassedere con un «no comment»: «Mauro è ancora troppo istintivo - ha commentato Delio Rossi - e ci stiamo lavorando. Comunque, l’allenatore sono io e quindi le scelte le faccio io. Non l’ha presa bene? Dovrà imparare presto ad accettarle».


A proposito, domenica sera in tribuna c’era anche uno dei tanti, troppi emissari del Manchester City che - preso Kakà - sta pensando di affiancargli per 30 milioni di euro un attaccante sgusciante (e più potente del gracilino Robinho) come «Maurito». Lo shopping estremo e sfrenato continua incessante. Ma pare che non sia rimasto impressionato granchè dalla prestazione. Una stecca davvero provvidenziale, Zarate Kid.

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