Marcello Foa
Al Qaida ci prova. Di fronte al «martirio dei fratelli libanesi» i musulmani devono «superare le divisioni» e unirsi nella Guerra santa «contro i sionisti e i crociati». Tutti i musulmani. Parola del vice di Bin Laden Ayman Al Zawahiri, di cui ieri è stato diffuso un nuovo video. Il numero due del gruppo terroristico è sunnita, come tutti i qaidisti, e in passato aveva denunciato gli sciiti, «infedeli» quasi quanto i cristiani e gli ebrei. Ma ora «bisogna superare le divisioni settarie e unirsi a chi sta combattendo per liberare tutta la Palestina». Al Zawahiri non cita mai gli Hezbollah, che sono sciiti e sono sostenuti da Teheran, ma il suo messaggio è chiaro: Al Qaida propone al Partito di Dio di unire le forze in una «Guerra santa in nome di Dio destinata a proseguire fino a quando la nostra religione prevarrà dalla Spagna allIrak». Secondo il vice di Bin Laden «non si può restare fermi vedendo queste bombe cadere sui nostri fratelli a Gaza e in Libano. Bombe che non sono di fabbricazione israeliana ma sono fabbricate da tutti i Paesi della coalizione, che deve pagare caro per questa distruzione».
Non è lunica novità. Nei precedenti filmati del medico egiziano, la scenografia era volutamente anonima: telecamera fissa, Zawahiri in primo piano, alle spalle un telone monocolore. Ma il video diffuso ieri dalla tv araba Al Jazeera usa una nuova grafica, molto vivace. Alle sue spalle appaiono quattro foto, di cui solo tre visibili. La prima, da sinistra, mostra lo sceicco Abu Hfs-al-Masri, grande amico di Osama, morto sotto i bombardamenti in Afghanistan nel 2001; la seconda, in mezzo, ritrae le Torri gemelle in fiamme e la terza un giovane Mohammed Atta, capo della cellula composta da 19 kamikaze che hanno compiuto gli attentati dell11 settembre. Lo stesso Zawahiri inoltre torna ad indossare un copricapo bianco, al posto di quello nero con cui era apparso nelle cassette precedenti. Non bisogna essere degli specialisti per capire che il filmato non è stato girato in una caverna, ma in un moderno studio televisivo. Già, ma dove? Perchè un cambiamento tanto spettacolare? E come interpretarlo? Pochi gli indizi: ad al Masri è intitolata una fazione di Al Qaida che opera in Europa, le altre due foto, invece, fanno riferimento agli Stati Uniti. Ha voluto invitare le cellule in sonno ad attivarsi? O si tratta solo di un bluff? E in unepoca di falsi mediatici, come escludere lo zampino di qualche servizio segreto, interessato a creare disorientamento nellopinione pubblica araba e allinterno della galassia del terrore? Misteri, illazioni, sospetti. Tra gli esperti occidentali, ovviamente; ma anche su Internet, soprattutto sui forum islamici frequentati dai simpatizzanti di Al Qaida. Il sentimento dominante è lo sconcerto. In Irak è in corso una guerra civile tra sciiti e sunniti, comè possibile - si chiedono molti internauti - che le due correnti dellIslam possano dimenticare tutto improvvisamente e schierarsi compatte contro lOccidente?
Eppure le intenzioni di al Zawahiri sono chiare: nel suo discorso ha ripreso persino lespressione «diseredati del mondo» che il Fondatore della Repubblica islamica dellIran lAyatollah Khomeini, citava spesso nei suoi discorsi. E ha dichiarato che i musulmani sono «figli di Abu Bakr, Omar, Ali e Hussein» ovvero ha reso omaggio ad Ali ed Hussein, due figure centrali della teologia sciita.
Al Zawahiri il conciliatore. Al Zawahiri il terrorista. Nel video lancia nuove minacce agli israeliani e agli americani: «Tutti i musulmani devono fornire il loro aiuto affinchè le forze americane si ritirino sconfitte, pagando il prezzo per le loro aggressioni contro i musulmani e per il loro sostegno allo Stato ebraico». Poi la frase più inquietante: «Per noi tutto il mondo è un campo di battaglia. E siccome loro ci attaccano da ogni parte, noi attaccheremo dappertutto». Nuovi attentati in vista?
La Casa Bianca ritiene di no. Secondo il governo Usa il video è autentico, ma «non è una novità che al Zawahiri, dal suo nascondiglio, lanci messaggi».
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