Sfrattato dopo una lite, torna in carcere

«Che bello», deve aver pensato quando le porte del carcere gli si sono aperte. Gli arresti domiciliari sono sempre «arresti», ma nel caldo tepore della propria casa è tutta un’alta cosa. Altro che le fredde pareti e le grate alla finestra e poi, insostituibile, il calore di una donna... Ha impiego poco tempo, però, il quarantacinquenne Enzo Campolo, originario di Albenga ma abitante a Dolcedo, a ricredersi. L’uomo, proprio grazie alla collaborazione della sua ex convivente, che gli aveva dato «asilo» per poter beneficiare degli arresti domiciliari, aveva lasciato il carcere di Imperia. Salvo farci ritorno, poco dopo, all’indomani di una feroce lite terminata a colpi di bottiglia da entrambe le parti, su ordine del gip del tribunale di Albenga. Il fatto è che l’ex convivente quarantenne che lo accudiva ha detto basta. Non avendo altro domicilio a cui appoggiarsi, per lui si sono così riaperte le porte del penitenziario. Enzo Campolo stava scontando una pena per fatti di droga. L’altra sera ha litigato con l’ex convivente.

Il diverbio è terminato a colpi di bottiglia (prognosi di 12 giorni per entrambi) e ad aver avuto la peggio è stato proprio l’uomo che ha riportato una ferita alla testa.
Ma chi ha mai detto che in galera si sta male?

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