Sembrava tutto risolto, con il permesso di soggiorno rilasciatogli dal ministro in persona appena due giorni fa, nella prefettura di Milano. Jovica Jovic, apprezzato musicista di etnia rom, sembrava poter dormire sonni tranquilli a Rho, con il suo documento in mano. E la Lega «di governo», ben incarnata da Roberto Maroni, aveva fatto un bel gesto di comprensione. Tanto che il maestro, per ringraziare, aveva consegnato a Maroni un arazzo creato dalla sartoria delle donne del campo nomadi. «Anche il ministro è un musicista - aveva detto commosso il musicista alluscita da Palazzo Diotti - A lui ho detto che chi fa della musica non può pensare male. Io spero che tutti coloro che respirano laria dItalia possano esprimersi per essere stimati e apprezzati».
Ma ora che il fisarmonicista si è messo in regola con limmigrazione, il problema invece di risolversi si è complicato: è giusto che stia in una roulotte in unarea abusiva? Oppure, visto che può permetterselo, non sarebbe più giusto che come tutti si convincesse a rispettare le regole sistemandosi dove è consentito, magari comprandosi una casa?
Jovic non è un rom qualsiasi. È piuttosto noto nel mondo della musica: ha collaborato con Moni Ovadia, Dario Fo, Vinicio Capossela e anche con Goran Bregovic. Ha registrato numerosi dischi come solista o come membro di orchestre, il primo nel 1972. Nel 2000 addirittura ha partecipato alla tournée di Piero Pelù, registrando anche un video. Per ottenere il suo permesso di soggiorno si sono mossi in tanti. Centri sociali e associazioni. A una funzione celebrata nel campo di Rho il 13 febbraio da don Gino Rigoldi hanno partecipato anche lo stesso Ovadia e il consigliere regionale di Rifondazione Comunista Luciano Muhlbauer.
Ma ora la Lega «di lotta» solleva un problema, che esiste. È il consigliere regionale rhodense Fabrizio Cecchetti a parlarne: «Jovic è un grande maestro di musica, gestisce scuole di fisarmonica e ha collaborato con artisti di caratura internazionale. Può pagarsi tranquillamente un affitto o si può permettere lacquisto di una casa regolare come fanno tutti i cittadini onesti». Cecchetti propone insomma «che venga allontanato dal campo comunale di Rho», e chiede formalmente che «rimborsi il Comune di Rho e cittadini rhodensi per tutti i soldi che si sono spesi in questi anni (per colpa della sinistra) per alloggiare lui e la sua famiglia».
Il sindaco Roberto Zucchetti, indipendente che guida una maggioranza di centrodestra, è serafico: «Confermo lintenzione di sgomberare il campo di via Sesia entro lestate. Con il massimo rispetto della legalità e dellumanità quel campo dovrà essere sgomberato, come altri lo sono già stati.
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