Sfruttamento Da ballerine a squillo: nove arresti

Reclutavano squillo e ballerine di lap dance sudamericane che si esibivano in locali spagnoli, per poi farle prostituire in Italia. Sono nove le persone arrestate dalla squadra mobile che ha portato anche a 10 denunce. Tra gli sfruttati, 28 ragazze e anche un «uomo-squillo». Dopo aver ottenuto un visto turistico e il permesso di soggiorno in Spagna, le donne, tutte del centro-sud America e dei Caraibi, arrivavano in Italia prostituendosi in 14 appartamenti romani. Ma venivano spostate anche a Milano, Torino, Vicenza e Napoli. Dalle indagini è emerso che l’organizzazione agiva in maniera «orizzontale»: gruppi di brasiliani decidevano di sfruttare donne cubane e a loro volta i cubani sfruttavano le ecuadoriane. Sequestrato anche un archivio informatico con circa 500 immagini di donne. Attraverso annunci piccanti con foto pubblicate sul web, infatti, venivano procacciati i clienti, che pagavano da 50 a 70 euro a prestazione. Le squillo arrivavano a guadagnare fino a mille euro al giorno ma la metà andava agli sfruttatori. Tra i 14 appartamenti individuati nella capitale, di cui 4 sequestrati, alcuni si trovavano nei quartieri di Pietralata, Monteverde, Tiburtino e piazza Cavour.

Gli investigatori stanno ora indagando sui collegamenti della rete con altri gruppi di sfruttatori, che adescano le ragazze anche in locali caraibici romani. In merito a questo fenomeno, il capo della Mobile Vittorio Rizzi ha sottolineato che il più presente a Roma riguarda proprio la prostituzione sudamericana.

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