Sfruttava giovani romene In cella la «gipsy queen» insieme a tutta la famiglia

Sfruttava giovani romene In cella la «gipsy queen» insieme a tutta la famiglia

Si faceva chiamare «Gipsy Queen», come la vecchia rock band, ma in realtà dietro la «regina degli zingari» era solo una feroce sfruttatrice di giovanissime connazionali. E con questa accusa i carabinieri di San Donato, diretti dal capitano Marco Poddiche, l’altro giorno hanno arrestato Radica Bou, romena di 37 anni, insieme a convivente, genero e un quarto compare, mentre altre tre persone sono ricercate.
L’inchiesta nasce in primavera quando alcune segnalazioni anonime indicano un paio di appartamenti «sospetti» a Corsico e a San Colombano. I carabinieri fanno irruzione, liberano una giovane «schiava» romena e arrestano quattro suoi connazionali. Le indagini proseguono portando alla luce il solido giro di sfruttamento. L’aggancio di belle ragazze avveniva in Romania con il trucco del lavoro sicuro. Per rendere più credibile la cosa, venivano anche fatte parlare con sedicenti imprenditori italiani, in realtà banali clienti, pronti ad assumerle. Poi una volta in Italia botte, violenze e le minacce della «gipsy queen» di far uccidere figli e famigliari in Romania con una semplice telefonata.
L’altro giorno le manette.

La «regina» è stata bloccata in un appartamento di San Colombano dove risiede con convivente, figlia e genero. Un altro romeno è stato bloccato al campo di via Triboniano, mentre per altri tre è partito l’ordine di cattura internazionale. Liberate complessivamente una dozzina di ragazze già rimpatriate.

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