È davvero nero lumore di Roberto Mancini: «Potevamo evitare di prendere un gol così. Con un po più di attenzione dovevamo impedirlo, è stato davvero un gol stupido. I ragazzi hanno fatto il massimo, benino nel primo tempo, male nel secondo. Dovevamo fare un gol, non ci siamo riusciti, le responsabilità sono mie. Peccato, perché la qualificazione era alla nostra portata».
Al fischio finale, è scesa la cappa della disperazione nerazzurra. E nello spogliatoio sè materializzato il patron Massimo Moratti, che si è reso protagonista di una memorabile paternale nei confronti di una squadra che Gianni Brera avrebbe definito «apallica». Traduzione a senso: senza carattere. Basta osservare le guance di Recoba, lo sguardo perso di Adriano, le movenze goffe di Martins, le gratuite angherie di Materazzi nei confronti del mondo per rendersi conto della pochezza atletica e morale di questInter. Moratti ha alzato la voce (e poi è stato contestato da un drappello di tifosi alluscita dallo stadio). Lha alzata anche Mancini, che sembra per ora non correre rischi. «sono ancora lallenatore dellInter», ha detto uscendo dallo spogliatoio ribollente di umori negativi. Giacinto Facchetti è sembrato il nerazzurro più amaro: «Non centriamo mai un obiettivo, abbiamo giocato senza carattere, senza volontà, senza determinazione.
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