(...) il vincolo alla Soprintendenza. «Meno male che mi avete segnalato queste cose - ha detto lassessore davanti alla nuova palazzina di via Ippodromo 38 - una palazzina verticale costruita in mezzo a villette monofamiliari a un piano - anzi ci dovrebbero essere delle spie in ogni zona. Milano è una città ricca che non può permettersi di avere delle favelas, e questo è il pericolo che si corre quando cè anarchia. Alla prima seduta della commissione per la vigilanza estetica, che si terrà il 28, chiamerò anche i rappresentanti delledilizia privata: bisogna arrivare a stendere un documento comune tra amministrazione, sovrintendenza e costruttori privati che stabilisca delle regole». Ecco laltra rivoluzione: oltre al «comitato per il bello», la commissione di valutazione composta da architetti e istituita da Sgarbi per vagliare di volta in volta le scelte urbanistiche di Palazzo Marino, lassessore auspica segnalazioni da parte di «spie» nei quartieri e benemerenze per i cittadini che si battono per salvaguardare il bello cittadino. Perchè non dare lAmbrogino doro a quei cittadini che si sono battuti per salvare i mosaici, che si trovano sotto i portici del palazzo Ina di via Pogatsching, dalla mentalità «da collegio», come la definisce Sgarbi, che li voleva coprire di mattonelle grigie? «Ecco gli albori del writing - e qui viene fuori il critico darte - questi mosaici abbelliscono il grigiore esattamente come i graffiti che rendono colorata la periferia».
Arrivato in via Diomede, allangolo con via Levanto, davanti al rendering del progetto della seconda «palazzina dellorrore» che sarà costruita al posto della cosiddetta «casa belga», Sgarbi ribadisce il concetto: «Il 28 voglio che ci sia anche larchitetto che ha firmato questo progetto: siamo ancora in tempo a fermare lo scempio». Quando si accenna al parcheggio sotto la Darsena e ai locali sui Navigli, che stanno facendo perdere la tradizione delle osterie meneghine, Sgarbi coglie la palla la balzo: «Andrò anche lì certamente, tutte le telefonate di segnalazione sono ben accette».
Ma cè dellaltro che bolle nella pentola dellassessore alla Cultura: «Oggi (ieri, ndr) in giunta abbiamo discusso del nuovo edificio che sorgerà alle Colonne di San Lorenzo, su cui si sono scatenate le proteste dei residenti - racconta Sgarbi - e la Moratti ha suggerito una facciata decorativa in ceramica per il palazzo. Ecco perchè era importante che entrassi in giunta: tutti i miei colleghi sono stimolati a rendere più bella la città tanto che stiamo pensando a azioni congiunte tra il mio assessorato, quello al decoro urbano, allo sviluppo del territorio, alle periferie e alle attività produttive per quanto riguarda il design».
Come un prestigiatore che estrae un coniglio dal cilindro, Sgarbi rilancia: trasformare lex macello in uno spazio espositivo del contemporaneo. «Ho fatto un sopralluogo allOrtomercato proprio la settimana scorsa: la palazzina di proprietà del Comune sarebbe perfetta, va solo ristrutturata. Ho anche fatto il calcolo - continua lassessore -, con 5 milioni di euro la si può ristrutturare. Insomma si potrebbe costituire un Pac 2, e cioè un padiglione per larte contemporanea con una superficie 10 volte superiore allattuale sede di via Palestro. Anche la collocazione è perfetta: viale Molise è a due passi dalla biblioteca europea, che non si farà. Insomma si potrebbe creare una nuova Brera».
Last but not least, lassessore ha messo in agenda la creazione di un archivio Bottoni, larchitetto progettista del quartiere ideale, il Qt8, di cui è decorso il centenario della nascita tre anni fa.
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