Sgomberato "Conchetta", storico centro sociale scontri a palazzo Marino

Sgomberato lo storico centro sociale. Immediate le proteste delle associazioni. Un corteo di trecento persone in piazza della Scala davanti al Comune. Lancio di uova e petardi

Sgomberato "Conchetta", 
storico centro sociale 
scontri a palazzo Marino

Milano - Sgomberato il "Conchetta", un nome che , per i milanesi, e in particolar modo per gli abitanti della zona non ha bisogno di presentazioni. Si tratta dello storico centro sociale di via Conchetta, nome di battaglia "Cox 18". Le forze dell’ordine sono intervenute questa mattina intorno alle sette. Lo stabile è stato liberato e restituito al Comune. Ma lo sgombero dello stabile, coem era prevedibile, non è stato accolto bene dagli occupanti e dalle associaizoni di sinistra.

Corteo verso il Comune
Il corteo è giunto in piazza Scala, davanti a palazzo Marino. La piazza è stata transennata, presenti massicciamente carabinieri schierati in tenuta antisommossa. I manifestanti hanno lanciato potenti petardi nei pressi dell’entrata del palazzo municipale. Ai 300 partecipanti se ne è aggiunta una cinquantina. Proseguono i cori e gli insulti contro il vicesindaco e le forze dell’ordine. Un centinaio di manifestanti hanno occupato la strada, bloccando i tram, in piazza della Scala.

Qualche momento di tensione
Il corteo, composto dagli esponenti dei centri sociali milanesi, ha più volte bloccato il traffico cittadino. Fin dalla mattinata, un gruppo di ragazzi si è radunato davanti al "Cox" mentre le forze dell’ordine procedevano allo sgombero. I due gruppi sono venuti brevemente a contatto. Poi i ragazzi dei centri sociali si sono mossi in corteo bloccando prima l’incrocio della circonvallazione, tra viale Tibaldi e Alzaia del Naviglio Pavese, quindi piazza XXIV Maggio. Ora stanno procedendo lungo viale Gorizia bloccando il traffico e disseminando la strada di cestini dei rifiuti e cartelloni pubblicitari divelti.

Lancio di uova contro la polizia Uova, sapzzatura e oggetti vari. Tutto spedito alle forze dell'ordine. Non per posta, ovviamente. Un gruppo di una trentina di persone, che si è per qualche istante allontanato dal corteo, ha lanciato uova e oggetti contro la polizia. Le forze dell’ordine hanno creato un cordone che circonda la manifestazione spontanea iniziata da via Conchetta, dove si trovava il centro, posto in sicurezza stamattina dalle forze dell’ordine. Circa un’ora fa i giovani che protestano contro la chiusura del centro, hanno dato via al corteo danneggiando cestini per la spazzatura, cartelloni pubblicitari, pali di segnalazione dei mezzi pubblici e quanto trovano sulla loro strada. Il corteo adesso si trova davanti alla Stazione di porta Genova e ha bloccato ancora una volta la circolazione.

De Corato: "Un segnale per chi occupa da 20 anni"
"Al solito certa sinistra fa una gran confusione. Perché non è certo il Comune che fa gli sgomberi. Ringrazio pertanto Prefetto e Questore per questo segnale forte contro chi da un ventennio, come è il caso del Cox, occupa abusivamente uno stabile comunale. E che assurdamente reagisce scatenando tafferugli e cariche contro le forze dell’ordine, mandando il traffico in tilt e rovesciando cassonetti, evidentemente pretendendo, non si sa a quale titolo, l’impunità pur avendo violato la legge". Così il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato, dopo che il centro sociale Cox 18 è stato sgomberato oggi dalle forze dell’ordine. "Ora, dopo i tre sgomberi effettuati nel 2008 - ha proseguito il vicesindaco -, e quello odierno bisogna proseguire su questa linea per ristabilire il diritto alla proprietà e il no alla permanenza di zone franche".

Le proteste della sinistra
"Singolare che il Comune di Milano decida, inaspettatamente, di sgomberare il centro sociale Conchetta mentre è in corso una causa legale proprio tra i due soggetti, per la decisione sulla permanenza o meno dello spazio autogestito": lo scrivono, in una nota, la coordinatrice provinciale e il consigliere milanese di Sinistra Democratica Chiara Cremonesi e Giuseppe Landonio. Cremonesi e Landonio, ricordando che la prima udienza della causa si era tenuta qualche mese fa, dicono che "l’amministrazione pensa così di risolvere la faccenda, usando la propria forza anzichè aspettare l’esito legale".

Archivio Primo Moroni L’associazione Cox Milano 2000 che gestiva il centro sociale, parla di "azione illegittima del Comune per fare cassa visto che ha messo all’asta lo stabile", di cui l’associazione rivendica la proprietà per "usucapione". Ma, soprattutto, ritiene "a rischio l’archivio di migliaia di volumi e documenti" sulla storia dei movimenti operai, giovanili e studenteschi. L’edificio, allora di un privato, venne occupato nel 1976, "poi venne acquistato dal Comune nel 1986-87 - dice Pino, dell’associazione -. Rivendichiamo quindi quello spazio per usucapione". Il primo tentativo di sgombero del centro sociale risale "al 1989, ma poi l’allora sindaco Pillitteri cedette e ci fece un’assegnazione provvisoria dello spazio".

Quest’estate poi "l’avvocatura del Comune ci ha notificato che c’era una causa civile per la riacquisizione dello stabile - continua - e stamani li abbiamo trovati già dentro". Ora, però, secondo l’associazione "è a rischio l’archivio Primo Moroni, frutto di tre donazioni e formato da migliaia di volumi".

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