Dovunque lascio il mio cappello lì è la mia casa, diceva una vecchia canzone. Ecco, Sergio Sgrilli è così: il suo cappello consiste nell'idea di una comicità che non sia mai fine a sé stessa e nella felice intuizione di concedere spazio e riflettori al talento di chiunque. Ma proprio chiunque: che si sia personaggi celebri o meno, ci si può guadagnare i galloni di «ospite» a casa Sgrilli, così da raccontarsi in una cornice in divertente bilico tra comicità, musica dal vivo, degustazione, letture. È questa la formula del suo spettacolo («che non mi piace definire spettacolo») intitolato "Nuro", pronto alla seconda stagione in un nuovo spazio, e cioè al Teatro dell'Arte, dopo il successo dell'anno scorso al Teatro delle Erbe. Partono domani le «tecniche di rianimazione collettiva» ideate da Sgrilli. La formula è ormai nota: si parte degustando cibi e vini proposti dai più svariati produttori, dopodiché Sgrilli, padre padrone dello show, fa accomodare su una sedia da barbiere un ospite, assolutamente non annunciato, e con lui inventa una "narrazione" che possa sollecitare tutti i sensi. Dalla poliedrica corte di Sgrilli sono passati musicisti come Giovanni Allevi e Mario Venuti, comici come Raul Cremona e Leonardo Manera, ma anche, come ricorda Sgrilli stesso, «cassieri del supermercato di gran talento chitarristico e casalinghe con la passione della poesia». Non per dire che tutto è relativo, anzi, ma perché «ci sono tanti talenti inespressi in giro, e molti non hanno chance. Persino in questa città, che io considero la più meritocratica in Italia. È per Milano che ho lasciato la mia casa maremmana sul mare, è Milano che ho scelto anche dopo avere vissuto a Roma e Firenze. Queste serate di rianimazione collettiva servono proprio a convincere i milanesi che qui si possono portare le proprie energie, alla faccia dell'alienazione metropolitana». E a proposito di energia, ce ne ha messa a tal punto Sgrilli in «Nuro», che il comico ha chiuso con l'esperienza tv di Zelig: inventarsi e autoprodursi i suoi lunedì è una missione totalizzante, che regala soddisfazione ma anche dure scelte. «Venerdì sera gli amici di Zelig me li sono visti in tv, accomodato sul divano. Non ho nostalgia, so di fare la cosa giusta. Il primo Nuro portò al Teatro delle Erbe un'affluenza anomala in questi tempi di crisi del palcoscenico: la gente usciva dagli incontri e comprava il biglietto per la settimana dopo.
Mi sento addosso la stessa elettricità di quando suonavo da teenager nel mio primo gruppo rock».Nuro
al Teatro dell'Arte
Ingresso 23 euro (degustazione e spettacolo)
Apertura ore 19.30, inizio spettacolo ore 21.30
Per informaizoni www.neurotv.it
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.