nostro inviato a Shanghai
Alle dieci e mezzo del mattino sono già settecento, armate di macchina fotografica. Scattano immagini ai vestiti, agli scaffali, allinsegna luminosa, alla gente in fila, persino al corridoio dei camerini. Tutte in coda da H&M, il gigante svedese dellabbigliamento low cost, che ha aperto il suo megastore a Shanghai con una convinzione: quello che fa moda a New York e a Parigi fa moda in tutte le altre metropoli del mondo.
Oltre duemila metri quadri di negozio, nella centralissima Huai Hai road, la via dei marchi più lussuosi. Quattro piani di abiti e accessori, per il secondo negozio aperto in Cina nel giro di poche settimane, dopo quello di Hong Kong e seguito, in questi giorni, da un secondo store sempre a Shanghai. Ed è proprio in Cina che H&M festeggia i suoi 60 anni: il primo negozio «Hennes» fu aperto dal fondatore Erling Persson nel settembre del 47 a Västerås, nella Svezia centrale. E, anche se il primo mercato, in termini di sviluppo, sono gli Stati Uniti, agli svedesi piace lOriente: nel 2008 ci sarà lo sbarco in Giappone, a Tokio. Lobiettivo, a Shanghai, è il «target medio» - ha spiegato lamministratore delegato Rolf Eriksen - attratto dal prezzo ma, anche, dal marchio. Che ha celebrato larrivo in Cina con la stella del pop Kylie Minogue, che ha ispirato una collezione mare e cantato per gli ospiti al Museo della scienza e della tecnica.
Lo stile, per gli svedesi, non deve cambiare: lidea è quella di una moda globale. Daltronde, per Margareta van den Bosch, designer del marchio da ventanni, le cinesi sono «molto fashion conscious»: cioè, in fatto di abiti sanno bene quello che vogliono. Perciò non si fermano, nonostante la fila e nonostante il prezzo - ricorda Eriksen - sia «più o meno uguale» a quello applicato negli altri paesi.
A Shanghai tutte in fila per una borsetta
Le giovani in coda fin dal mattino per linaugurazione del primo negozio del marchio svedese
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